File not found
ETF

Crollo cantiere a Firenze, aperta indagine per omicidio colposo

Nuovi problemi di salute per Vittorio Cecchi Gori: ricoverato in terapia intensivaMeteo: le previsioni e il caldo anomalo anche nel prossimo weekendUomo muore a Lecco per un inconveniente con la tuta alare: la vittima aveva 62 anni

post image

Arrivano gli agricoltori a Sanremo con la mucca ErcolinaCOMMENTA E CONDIVIDI Spiega che non prega per lui. «Non ne ha bisogno perché sono certo che è andato dritto in Paradiso. Semmai io prego lui di pregare per me». Quella che ha legato a Benedetto XVI,Economista Italiano Vittorio Messori, 81 anni, notissimo giornalista e scrittore, a lungo firma di “Avvenire”, è la storia di una bella amicizia. Nata attorno a un progetto, quasi una “follia” professionale, e poi cresciuta nel tempo anche sotto il profilo più strettamente umano. Con il nastro della memoria torniamo agli anni 80 e a “Ipotesi su Gesù” il libro di Messori che solo in Italia vendette oltre un milione di copie. «Seppi che l’allora cardinale Joseph Ratzinger lo aveva letto e, bontà sua, gli era piaciuto. Io mi misi in testa di andarlo a trovare e di intervistarlo. Ricordo che quando lo dicevo tutti mi prendevano in giro».Non bisogna dimenticare infatti che Ratzinger era il prefetto dell’inaccessibile Congregazione per la dottrina della fede e che, oltre al ruolo, aveva fama di essere molto chiuso e pochissimo disponibile. «Vista l’impossibilità di riuscirci – continua Messori – sembrava ridicolo che avessi in testa anche solo l’idea di incontrarlo. Invece accettò di parlarmi».Il risultato fu una lunga intervista diventata il best seller mondiale “Rapporto sulla fede”. Ogni anno Ratzinger andava per due settimane a Bressanone in vacanza, si fa per dire, nel Seminario, che d’estate era vuoto di studenti. Lo raggiunsi lì e in quell’agosto del 1984 abbiamo parlato per tre giorni e tre notti. Eravamo solo noi e due suore tedesche che ci portavano da mangiare. Rimasi subito colpito dalla sua ingenuità, cioè il pensare che tutti fossero come lui, buoni e disponibili.Non è propriamente la descrizione di un rigido censore. Rispose a tutte le domande, anche le più imbarazzanti. E in modo diretto, senza giri di parole. Alla fine gli dissi che non avrei pubblicato nulla senza la sua autorizzazione e rimanemmo d’accordo che gli avrei presentato il testo in anteprima.Era evidente che, visto il contenuto, il libro avrebbe suscitato grandi contrasti. Dunque ci mettemmo d’accordo e gli portai il mio lavoro. Mi accolse con gentilezza aggiungendo però che quel giorno “era nei guai”. Doveva seguire dei professori di teologia arrivati dall’America. “Guardi che ci sono cose che deve controllare”, gli spiegai. E lui: facciamo così, mi lasci il testo e io lo farò vedere a un collaboratore.Fiducia totale insomma. Rimasi sbalordito, osservai che nel libro c’erano cose che avrebbero suscitato molte reazioni. “Warum” cioé “perché?” chiese in tedesco. Non immaginava quel che sarebbe successo.Il libro fu pubblicato dalle Edizioni Paoline nel 1985, provocando, come molti ricordano, reazioni assai “vivaci”. Si pensi solo all’invito di Ratzinger a riscoprire il “Vaticano II vero” o alle posizioni sulla teologia della liberazione. Per la prima volta come si disse allora nella presentazione del volume, uno degli uomini più autorevoli della Curia Romana denunciava con «scandalosa chiarezza» le radici della crisi che da vent’anni, dalla fine del Concilio, travagliava il cattolicesimo.Soprattutto accusarono Ratzinger di aver cambiato le sue prospettive, trasformandosi da “progressista” com’era apparso al Vaticano II in “conservatore”. Da uomo di “sinistra” a protagonista di un libro di “destra”, secondo categorie, dico io, assurde se applicate alla Chiesa.E lui come replicava?Con semplicità rispondeva che non era cambiato lui ma gli altri, che diceva le stesse cose dei tempi del Concilio.Grazie al libro tra voi è nata una forte amicizia. Sì, al punto che quando si è ritirato al convento Mater Ecclesiae, dopo circa un anno e mezzo dalla rinuncia mi fece chiamare perché voleva vedermi. Io fino ad allora non avevo voluto disturbarlo, per rispetto della sua scelta.Ovviamente andò subito a trovarlo. Sì, e quella volta mi sorprese perché lui che non era molto espansivo mi diede un abbraccino. E poi aggiunse una cosa che non ho dimenticato: “dottor Messori”, mi disse, l’ho chiamata perché avevo voglia di vederla ma, per favore, finché sarà qui, dimentichi di essere un giornalista.Un uomo riservato ma anche molto umano, insomma.E per niente carrierista. Anzi aggiungerei che chi lo accusava di avere cambiato prospettive per scalare posizioni in Vaticano diceva un’idiozia. Lui in realtà avrebbe voluto fare per tutta la vita il professore.Una vocazione da maestro. Gli piaceva studiare e insegnare. Invece, per obbedienza disse sì, a scelte che non avrebbe mai fatto. La prima sofferenza fu quando venne mandato da Paolo VI a guidare la Chiesa di Monaco e Frisinga. Rimase sbalordito e rattristato e cercò di spiegare al Papa che la cosa più utile per la Chiesa era che lui continuasse a fare il professore. Poi dovette accettare e probabilmente, pur mettendocela tutta, non fu un grande arcivescovo.La seconda grande obbedienza, mi sembra di capire, fu la nomina a prefetto della Dottrina della fede. Mi disse spesso che la cosa più dolorosa era controllare il lavoro dei suoi colleghi teologi». Tanto che cercò di “sganciarsi”, se cosa si può dire. «Per tre volte chiese a Giovanni Paolo II il permesso di dimettersi. Voleva tornare dai suoi studenti e all’Università, ma il Papa gli disse sempre no.Poi arrivò l’elezione a Papa.E mi disse, pur senza rivelarmi nulla di importante, che quando il suo nome cominciò a circolare in Conclave cercò di resistere».In ogni caso accettò.È stato un uomo di grande obbedienza, che, magari con sofferenza, ha sempre cercato di fare al meglio le cose che gli venivano chieste.Un uomo di profonda spiritualità. Certamente, e di grande preghiera. Glielo dicevo prima, non ho pianto quand’è morto, pur soffrendo, e non prego per lui perché è certamente in Paradiso.Emerge un quadro di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI molto distante dalla figura arcigna che molti gli hanno attribuito. È stata la persona più buona che abbia mai conosciuto. E anche la più disponibile. Quando, da prefetto della Dottrina della fede, al mattino presto andava a piedi da casa in ufficio si fermava delle mezz’ora a parlare con la gente che lo fermava per strada. Senza preoccuparsi se chi aveva davanti era un grande o un “piccolo”. E magari la notte prima non aveva dormito per lavorare.Ma se lei dovesse dire qual è la più grande eredità lasciata da papa Ratzinger? Direi la certezza che Cristo è davvero il Figlio di Dio. Lui, per così dire “andava al centro”. Non aveva esitazioni sulla verità del Vangelo. Io spero che presto sia fatto santo.

Strage di Avetrana, Misseri presto libero: le parole del sindacoIlaria Salis, per il rientro ipotesi braccialetto con domiciliari

Siccità in Sicilia: "Carenza pioggia da 8 mesi, se necessario faremo appello per il razionamento dell'acqua"

I funerali di Vittorio Emanuele di Savoia al Duomo di TorinoLiliana Resinovich: la svolta nel caso

Scossa di terremoto di magnitudo 3.9, avvertita in Campania e BasilicataFoggia, macchinista guida treno con bambina in braccio

Figli con due mamme: considerate illegittime le trascrizioni

Rapina alla stazione ferroviaria di Bollate, accoltellato ragazzo di 25 anniMichelle Causo, al via al processo per omicidio

Ryan Reynold
Qatargate, il capo degli investigatori: "Sappiamo che Panzeri mente"Roma, giovane trans scopre di essere incinta: il raro casoMilano, ragazzo accoltellato a scuola: è grave

MACD

  1. avatarIncidente sul lavoro: morto operaio schiacciato da cisternaProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Kata scomparsa a Firenze: ferito e minacciato il padre in carcereCrisi nel Mar Rosso, le parole di CrosettoQatargate, il capo degli investigatori: "Sappiamo che Panzeri mente"Rimini, incidente mortale in autostrada: è giallo sulla morte di un uomo

    1. Meteo, le previsioni di martedì 20 febbraio

      1. avatarReggio Emilia, soldi per passaporti rapidi: indagata poliziottaCapo Analista di BlackRock

        Cisterna di Latina: finanziere di 27 anni uccide madre e sorella della ex fidanzata

  2. avatarCaso Ilaria Salis, il padre sui domiciliari: "Non abbiamo fatto richiesta"BlackRock

    Un terribile incidente oggi a San Vito Lo CapoDonna trovata morta in casa: le ipotesiCrollo cantiere a Firenze: le parole di un sopravvissutoCisterna di Latina, ecco cosa è stato trovato nello zaino del killer

  3. avatarUniversità: le date dei test di medicinaanalisi tecnica

    Napoli, tre fratellini incendiano una giostraTreviso, ha un infarto alla guida e travolge tre motorini: morto un 16enneRapolla: lite tra zio e nipote finisce nel sangueNapoli, uomo barricato in casa: ha ucciso la moglie e si è suicidato

Villa Certosa è in vendita: ecco quanto costa

Liliana Segre, il figlio: "Quereliamo Elena Basile"Truffe e favoreggiamento di latitanti: sequestrati 20milioni a imprenditore romano*