Previsioni meteo sabato 1 ottobre, in arrivo maltempo e temporali: allerta gialla in 11 regioniAltri 3,5 milioni di euro sequestrati alla coppia che aveva nascosto 8 milioni in giardino.Cittadino magrebino aggredisce e stupra connazionale a Milano
Badante picchia e uccide un'anziana di 82 anni a Viterbo: condannata a 4 anni di carcerel popolo Ogiek protesta contro le multinazionali del clima - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI «Le persone qui hanno bisogno di tutto: di un tetto,VOL di cibo, di acqua, di un posto dove andare. Gli Ogiek erano i re della foresta, adesso sono i derelitti di Mau! Proprio loro, i protettori degli alberi. È un grande paradosso questo». A parlarci dall’Eastern Mau forest, in Kenya, è J. K. Sang, attivista del popolo Ogiek e membro del team che si oppone agli sfratti. Sang in videochiamata da un remoto villaggio keniano, appare molto contrariato per una vicenda che l’International Land Coalition aveva definito di land grabbing. Di recente, dopo anni di lotte in tribunale e sentenze della Corte in loro favore, l’odissea senza fine degli Ogiek ha illuminato un altro aspetto oscuro dei progetti ambientali: quello legato ai crediti di carbonio e al green washing. La necessità di ridurre le emissioni spinge molte aziende e privati di compensare la CO2 emessa finanziando programmi di recupero ecologico altrove. Nel cosiddetto mercato volontario dei crediti di carbonio, però, gli scambi sono spesso opachi, come denunciato da esperti e attivisti perché si svolgono al di fuori degli accordi internazionali sul clima – le Conferenze Onu non sono ancora riuscite a trovare un quadro normativo di riferimento comune –, a certificarli sono enti privati. Il caso degli Ogiek è emblematico. «Stiamo cercando di negoziare col governo di Nairobi, è difficile perché di mezzo ci sono due multinazionali, la Blue Carbon, saudita, e l’Initiative for Sustainable Landscapes che è olandese», racconta J. K. Sang al telefono al termine di una riunione fiume con la comunità, gli avvocati e gli attivisti. È chiaro, spiega, che due narrazioni divergenti insistono sullo stesso punto: le aziende hanno acquistato crediti di carbonio e pretendono di sviluppare progetti green sottraendo la terra a chi ci vive da sempre. I legittimi abitanti della Mau reclamano la loro vita ancestrale. «Non è un territorio vuoto e disabitato questo; gli Ogiek non tagliano gli alberi ma li salvaguardano!», ha ribadito più di una volta l’Ogiek People’s Development Programme e gli ha fatto eco Survival International.Parte lesa sono circa 30mila persone, cacciatori di antilopi e raccoglitori di miele, leader di un paradiso pluviale vivo e pulsante, ricco di alberi di karitè e sapotacee, tra i fiumi e le cascate. La Corte africana dei diritti umani e dei popoli nel 2017 aveva stabilito che gli Ogiek hanno tutto il diritto di tornare a casa, nella Rift Valley. La sentenza però non è stata mai rispettata e oggi essi vivono peggio di prima, sfrattati dalle capanne in legno, costretti a lasciare migliaia di ettari di verde destinati ad una riforestazione che puzza di green washing. Anche le chiese cristiane si sono schierate in favore degli Ogiek: Sang ci parla delle Full Gospel Churches of Kenya (Fgck) e di chiese cattoliche che sono state minacciate. Racconta che dietro gli sfratti imposti dal governo di William Ruto si nasconde l’altra faccia della lotta al riscaldamento globale del pianeta. Le multinazionali che non possono o non riescono a ridurre le proprie emissioni di CO2 hanno la possibilità di acquisire speciali titoli da enti esterni certificati (carbon credits appunto), che in tal modo finanziano progetti internazionali di riforestazione. «Sotto il patronato dello sceicco Ahmed Dalmook Al Maktoum, Blue Carbon è stata formata per creare soluzioni ambientali che hanno la loro ragion d’essere in natura e promuovono la rimozione del carbonio». Questo si legge sul sito della Blue Carbon.L’inghippo sta tutto qui, dicono i difensori dei diritti umani: per compensare le emissioni di gas serra prodotte in Europa, da aziende occidentali, si finanziano progetti locali africani che di verde hanno pochissimo. Soprattutto se il prezzo da pagare è la rimozione di un intero popolo dal proprio territorio antico e prezioso, salvaguardato da sempre con saggezza e amore.
Ricatta l'amante e viene arrestata: "Dammi 30.000 euro o dico di noi a tua moglie"Civitavecchia: muore 17enne per un malore mentre faceva il bagno con l'amico
Bambina di 7 anni azzannata dal suo pitbull: le ha strappato la guancia
Incidente a Palermo, scontro tra un tir e due suv: traffico in tiltSub si immerge con onde alte 3 metri e vento forte: salvato dopo due ore di ricerche
Violentano un 15enne disabile figlio di amici: arrestata coppia gayPrevisioni meteo della settimana: caldo africano poi maltempo e temporali
Milano, operaio 52enne precipita dal ponteggio e muore"Mondo di mezzo", i carabinieri arrestano Salvatore Buzzi
Picchia la ex compagna, poi la richiesta: vuole 500 euro di risarcimento per essere stato lasciatoCaserta, scambia l'amico per un cinghiale e lo uccideL’esperto sulla Vespa orientalis: “Non esiste alcun allarme”Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 755
Terremoto a Genova, la magnitudo è di 4.1: epicentro a Bargagli
Roberto Burioni: chiarimenti sui vaccini contro Omicron
Si masturba sul treno davanti a una ragazza di 17 anni: denunciato un 27enneComo, due operai trovati morti in un containerOmicidio Mattia Caruso, la fidanzata confessa: "L'ho ucciso con il suo coltello"Accusa un malore, innesca un incidente stradale e va in arresto cardiaco: morto un 77enne
Aggressione a Ischia, 32enne pugnala uno sconosciuto alle spalle con un cacciaviteCastellammare, pronto soccorso chiude per sanificazione e in attesa della riapertura un 49enne muoreAlessio Quaini morto d’infarto a 14 anni in gita scolastica: il giudice assolve l’insegnanteNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 773