File not found
Professore Campanella

Mamma e papà morti di tumore a una settimana di distanza, lasciano due bambine: «Adesso sono stelle che brillano nel cielo»

Spagna, multe per chi lascia gli ombrelloni in spiaggia prima delle 9:30Torna ‘Sulle Tracce del Drago’: il festival che incanta l’AbruzzoGiulia, Filippo e il colloquio col padre: serviva davvero divulgarlo?

post image

Olimpiadi 2024, atleti russi in gara: chi sono i senza bandiera. «Il Cremlino ha offerto soldi a chi non fosse andato a Parigi»Non dobbiamo credere all’illusione che il phase-out delle fonti fossili sia una frattura univoca,BlackRock Italia di buoni contro cattivi. Arrivare a un compromesso, o al contrario chiudere la Cop e dichiarare fallimento, sarebbe stato molto più facile se fosse stato cosìIl fronte delle pressione per mettere fine all’èra dei combustibili fossili non era mai stato così ampio da quando esistono i negoziati sul clima: il gruppo dei più volenterosi ha trascinato a bordo più di 120 paesi, dagli ottanta che erano inizialmente schierati per il phase-out di carbone, gas e petrolio.Si chiamano High Ambition Coalition, sono guidati da Tina Stege, l’inviata per il clima delle Isole Marshall, uno dei paesi più piccoli e remoti al mondo. È da loro che parte la rivolta contro il collasso climatico, una rete che unisce i paesi europei e le nazioni insulari dal Pacifico e dei Caraibi: sono l’immagine di un mondo che tra le differenze riesce a lavorare nella stessa direzione.Dall’altra parte ci sono i paesi produttori di petrolio, coordinati dall’Opec, che da giorni si muove come una falange per evitare che Dubai sia l’inizio del loro declino. «È a questo che siamo arrivati: sopravvivenza esistenziale contro sopravvivenza economica, tutti pronti a vendere cara la pelle», dice un esperto osservatore di questi negoziati (in queste ore di attesa pochi parlano on the record).A fare da arbitro: un altro paese produttore di petrolio, gli Emirati. Spettatori interessati: i primi tre paesi per emissioni di gas serra, rispettivamente Stati Uniti, Cina e India, dominatori per motivi diversi delle Cop passate, qui molto più dietro le quinte.La frattura finanziariaSembra che Sultan al Jaber abbia scelto di fissare per mercoledì, 13 dicembre, l’assemblea plenaria che dovrebbe dichiarare chiusi i lavori (evitando il dramma notturno che aveva caratterizzato la Cop27 in Egitto). Nell’attesa è comunque utile per darsi degli strumenti per capire cosa sta spaccando il mondo in modo così profondo qui a Cop28.Non dobbiamo credere all’illusione che il phase-out delle fonti fossili sia una frattura univoca, di buoni contro cattivi. Arrivare a un compromesso, o al contrario chiudere la Cop e dichiarare fallimento, sarebbe stato molto più facile se fosse stato così. C’è almeno un altra grande frattura che incrocia la prima ed è finanziaria.Per fare il phase-out, nei tempi richiesti dalla scienza, servono risorse nell’ordine di migliaia di miliardi di dollari che, per il principio delle responsabilità comuni ma differenziate scritto nella convezione Onu sul clima, devono arrivare dai paesi più sviluppati (e quindi più responsabili del disastro climatico).Gli Usa hanno finanziato la propria transizione con l’Inflation Reduction Act, l’Ue ha costruito negli anni il suo Green Deal e i pacchetti correlati di riforme, come quello per il phase-out delle auto a benzina o diesel al 2035: sono misure con una potenza finanziaria gigantesca, che nessun’altra economia può permettersi. È questo il nodo della finanza climatica: è l’abilitatore del processo. Senza soldi, le economie in via di sviluppo semplicemente non possono permettersi il phase out.I paesi in via di sviluppoCome spiega Brandon Wu di Action Aid, «per i paesi in via di sviluppo un’uscita dai combustibili fossili senza adeguati strumenti finanziari sarebbe un disastro tanto quanto la crisi climatica, nella maggior parte del mondo il phase-out non è possibile senza soldi e trasferimento tecnologico».Per fare una sintesi brutale, adatta a queste ore di concitazione, c’è un blocco di paesi che non sono né petrostati, né ricchi né disperati: per sedersi al tavolo chiedono che Usa, Europa e pochi altri non solo finanzino i propri phase-out ma anche quelli di tutti gli altri.Vogliono anche che i paesi industrializzati mettano a disposizione risorse nuove, slegate da quelle su altre forme di cooperazione, chiedono anche un allentamento delle regole del debito e sui severi meccanismi di prestito istituzioni come Fondo monetario internazionale e Banca mondiale. Infine c’è il nodo dei tempi.Lo sintetizza Mohamed Adow, analista di Power Shift Africa: «Gli inquinatori storici devono partire per primi con il phase-out, le nazioni a reddito medio come i paesi del Golfo devono andare dopo di loro, infine toccherebbe ai paesi più poveri e in via di sviluppo. Non è giusto che Canada e Congo decarbonizzino insieme».Licypriya KangujamLa Cop28 è stata tormentata da giochi di potere, dal lobbismo delle grandi industrie oil&gas, da interessi torbidi, è tutto vero e problematico, ma a spezzarla così profondamente è stata soprattutto la difficoltà di incastrare questi tre elementi in un ordine che non scontentasse nessuno e permettesse a tutti di tornare a casa con qualcosa: cosa fare (il phase-out), come farlo (i soldi) e quando farlo (i tempi).Il tutto è stato ovviamente reso più difficile dal contesto, il paese petrolifero che ha ospitato il vertice, ma anche dalla marginalizzazione dell’ambientalismo. Ci racconta qualcosa la parabola dell’indiana Licypriya Kangujam: alla Cop25 di Madrid, nel 2019, aveva otto anni, era stata la più giovane attivista a tenere un discorso ufficiale, era stata accolta dal segretario Onu António Guterres, a cui aveva consegnato una dichiarazione a nome di tutti i bambini del mondo.Cinque anni dopo, Kangujam è diventata un’adolescente molto arrabbiata, ha fatto irruzione sul palco di Cop28 per dire le stesse cose del 2019 ed è stata portata via di peso dalle forze di sicurezza del vertice, per poi essere brevemente detenuta dalla polizia dell’Onu (che qui ha giurisdizione). La sua azione era figlia della paura per la crisi climatica, che in questi anni si è aggravata, dall’eredità di troppi fallimenti accumulati, ma anche dall’ansia di chi vede un risultato mai così a portata di mano.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).

Giubileo 2025, ecco tutti i modi per ottenere l'indulgenzaL'Onu: «I taleban incarcerano le donne abusate»

Milano, Giunta approva avvio sperimentazione taser a polizia locale

«Fingiamo di leggere il Corano. E facciamo politica»«Aspetto tutto l’anno le settimane qui in oratorio»

«Credenti? Mica tanto... Ma l’oratorio è casa nostra»A Neve Shalom, dove le mamme palestinesi ed ebree insegnano la pace ai bimbi

Capire il gender. Quali sono le opportunità e quali i rischi

«Ma questi sacchi non sono miei». Ecco dove segnalare scarichi abusivi - ilBustese.itTuristi cafoni, occupata la spiaggia protetta di Talmone con un party abusivo: gazebo, lettini, barbecue e persino un campo da beach volley

Ryan Reynold
Periferie e fragili, la casa che non c'è: «Con la fiducia facciamo comunità»Autonomia, Pd: con 51mila firme Lombardia guida battaglia del NordAmbiente, Cosentino (Lombardia Ideale): «Oltre un milione di euro ai territori di Varese e Busto per l’efficientamento energetico delle case Aler» - ilBustese.it

criptovalute

  1. avatarToti incontra Donzelli, Fdi: scongiurare ritorno sinistra in LiguriaBlackRock

    «Facendo l'animatore imparo ad ascoltare. E a prendermi responsabilit໫Aspetto tutto l’anno le settimane qui in oratorio»«Per il tessile una politica industriale che lavori su una prospettiva dei prossimi 10-15 anni»  - ilBustese.itAgosto a Domobianca365: un mese di musica, sport e gastronomia - ilBustese.it

    1. Michelle Hunziker e Serena Autieri, l'arrampicata in montagna e il ricordo dell'iPhone: «Quest’estate riprendiamo»

      1. avatarOlimpiadi 2024, atleti russi in gara: chi sono i senza bandiera. «Il Cremlino ha offerto soldi a chi non fosse andato a Parigi»Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Vacanze in controtendenza: 10 milioni di italiani scelgono piccoli borghi e natura

  2. avatarCassa integrazione per temperature superiori a 35 grandi, ecco come richiederlaProfessore Campanella

    Il terzo genere? «Non per legge. Ma garantire i diritti delle persone trans»La Gioconda imbrattata dagli eco-attivisti: superano la vigilanza e lanciano la zuppa di pomodoro sul vetro di sicurezzaStellantis cede l'italiana Comau. Il governo pronto al golden power«Per il tessile una politica industriale che lavori su una prospettiva dei prossimi 10-15 anni»  - ilBustese.it

  3. avatarDue milioni di italiani truffati al volante: ecco come evitarloCampanella

    Rifiuti, caccia a chi non rispetta le regole: 90 sanzioni a Busto - ilBustese.itIn oratorio donarsi è conoscere sé stessi un po' di piùSono 85mila i volontari CaritasFederica, hai visto il tuo Luca? Chiumento d'argento su un 4 di coppia storico  - ilBustese.it

Carburanti, la benzina ai minimi da sei mesi

Ladri di bici di lusso e in appartamenti: raffica di arresti a Milano - ilBustese.itToti incontra Donzelli, Fdi: scongiurare ritorno sinistra in Liguria*