File not found
BlackRock

Meteo: le previsioni per il mese di luglio 2023

Chi l'ha visto, la Procura generale riapre le indagini sulla morte di Nicola Romano. La madre: "Sono leggermente sollevata"Ritrovata a Napoli Brenda Cuomo, la 23enne scomparsa torna a casaL'annuncio ufficiale del Vaticano: ecco quando Papa Francesco verrà dimesso

post image

Manifesti funebri a Napoli per la morte di Silvio BerlusconiQuale che sia l’esito del processo contro l’azienda,Economista Italiano ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Abbiategrasso, la professoressa accoltellata da uno studente parla della bocciatura come di un atto dovutoTrenitalia, gli animali domestici viaggiano gratis fino al 15 settembre 2023

Torino, Alessandra Demichelis sospesa dall'ordine degli avvocati: ecco perché

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 348Incidente nel Bergamasco: ferite tre persone soccorse in codice giallo

Incidente auto-moto a Comabbio: due feritiCellulari degli youtuber al setaccio dopo l'incidente: ipotesi video cancellati

Modena, 18enne cade nel fiume Secchia: in corso le ricerche

Casal di Principe: ragazzo di 18 anni ucciso a coltellateFunerali di Stato Berlusconi, Transfemministe Antifà: "Non siamo in lutto, siamo in lotta"

Ryan Reynold
Incidente a Reggio Calabria, sbanda con la moto e finisce contro un palo: morto 29enneDisabile aggredito a Marsala: il Comune sarà parte civileIncidente in zona Repubblica a Milano, un ferito

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. avatarLo youtuber Matteo Di Pietro, indagato per omicidio stradale, interrogato dal GipProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Reggio Emilia, incidente con una Mercedes: 37enne morto sul colpoCalabria, 14enne si mette alla guida di un trattore e muoreAutopsia su neonato morto al Gemelli: potrebbe essere stato maltrattatoMorte Silvio Berlusconi, fan in pellegrinaggio davanti alla villa del Cav ad Arcore

    VOL
    1. La Procura di Padova nega la doppia maternità a una coppia gay. La madre biologica: "Esprimo massimo sdegno"

      1. avatarKata, la speranza del prete: "Fatela tornare tra noi, restiamo fiduciosi"Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Bologna, incidente sull'autostrada A14: tre feriti

  2. avatarNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 364Guglielmo

    Auto esplosa a Napoli: morto anche Fulvio FilaceAnguillara, ritrovato il corpo di Angelo Seeruttun: 19enne scomparso nel Lago di BraccianoMichelle Causo, parla la mamma del killer: "Cambio casa per paura"Budrio, perde il controllo dell'auto e muore sul colpo: 28enne riconosciuta dai colleghi del marito

  3. avatarAltavilla Vicentina, trovato un cadavere in un'auto alla stazione di servizioMACD

    Omicidio Michelle Causo: i risultati dell'autopsiaIl fidanzato di Michelle Causo ha comprato due fedi nuziali per la ragazza uccisa a PrimavalleBimbo di 5 anni morto in un incidente a Roma, la testimonianza di un amico di famigliaProcura di Ravenna, si indaga per omicidio colposo sulla morta della bimba di 7 anni travolta da un'onda

Terrapieno crolla su un ristorante, due uomini intrappolati: uno è morto

A Firenze si cerca ancora la bambina di 5 anni scomparsa. La madre: "Non può essersi persa, qualcuno l'ha presa"Scafati, ciclista muore investito da una betoniera*