Meloni a Kiev: "Onorata, sono qui per capire cosa serve al popolo ucraino"Omicidio di Lecce, De Marco condannato all'ergastolo in AppelloSi era preso i soldi dei terremotati dell'Umbria: condannato
Si faceva toccare nelle parti intime da una cooperante, arrestato religiosoIl ministro della Transizione sorride,Guglielmo scherza, fa il padrone di casa. Ma il discorso è smorto, burocratico, non dice niente che infiammi la platea né che impegni il suo dicastero. La giovane svedese invece cerca di innovarsi con un’apertura ottimista È iniziata a Milano Youth4Climate: Driving ambition, la consultazione giovanile sui cambiamenti climatici organizzata da Nazioni Unite e governo italiano. Due giorni in cui quattrocento giovani delegati da oltre 185 paesi discuteranno le ricette per il contrasto al riscaldamento globale. Le proposte elaborate dalle ragazze e dai ragazzi - divisi in tavoli di lavoro - saranno poi presentate alla PreCop, l’evento preliminare al grande summit sul clima di novembre a Glasgow, Cop26. AmbienteLa Pre-Cop e la Youth Cop di Milano: ecco cosa sono e perché ci saremoDestinazione Cop La prima giornata è stata aperta da una breve conferenza. Sul podio si sono alternati quattro rappresentanti delle istituzioni - il sindaco Sala per la città ospitante, il ministro Roberto Cingolani per il governo italiano, Patricia Espinosa e Alok Sharma per le Nazioni Unite e, più precisamente, Unfccc e Cop26. A loro sono seguite due esponenti dell’attivismo per il clima, la celebre ambientalista svedese Greta Thunberg e la sua collega ugandese Vanessa Nakate. Proprio la scelta di quest’ultima è rappresentativa della strategia dei movimenti per il clima in vista dei negoziati di questo autunno: i militanti intendono mettere al centro le voci di chi proviene dai paesi più poveri - il cosiddetto terzo mondo - e più colpiti dalla crisi climatica. Una scelta così netta che hanno anche inventato un nome per questa categoria di persone: Mapa, sigla che sta per Most Affected People and Areas. PodcastBuongiorno Milano: parte la Youth Cop con Greta ThunbergDestinazione Cop Le pagelle del summit Dare un voto agli interventi della giornata non è facile. Quanti hanno affollato il palco stamane occupano ruoli diversi, ed è quindi difficile mettere sullo stesso piano le loro parole, così come difficile è valutarle alla luce delle azioni di istituzioni o organizzazioni di cui sono portavoce. Tutti, però, sono esponenti politici, e come tali è possibile giudicarli in base all’efficacia della loro narrazione: chi ha superato le aspettative e chi le ha deluse, chi esce vittorioso e chi è apparso debole. Roberto Cingolani: sorride, scherza, fa il padrone di casa. Ma il discorso è smorto, burocratico, non dice niente che infiammi la platea né che impegni il suo dicastero. Forse cosciente della bassa prestazione recupera un pò quando riprende la parola in chiusura - dove punta tutto sul suo passato da scienziato e rivendica il primato delle leggi della termodinamica su quelle della politica - ma non basta a metterlo in luce. Voto: 5 Alok Sharma: minimo sindacale, rivendica l’obiettivo limite dell’aumento di 1.5°C, ormai sempre più difficile, ma non ha altri grandi momenti di gloria. E appare visibilmente a disagio quando Thunberg lancia i suoi cori. Non giocava in casa però, e sa che la sua vera partita si terrà a Glasgow nel corso della Cop vera e propria. Voto: 6 Patricia Espinosa: sarà l’esperienza, ma tra i politici è quella che coglie meglio lo spirito della sala. Rimprovera i colleghi governanti - «le emissioni stanno aumentano, non diminuendo» dice - ed evoca le drammatiche conseguenze della crisi climatica. In conclusione si appella ai giovani, perché agiscano a livello internazionale «come già fanno nelle loro comunità». Niente di mai sentito, ma la platea approva. Voto: 7 Beppe Sala: fresco di tesseramento ai verdi europei, è ansioso di mostrarsi ecologista. Per questo è tra quelli che enuncia alcuni principi in modo più preciso - zero finanziamenti al fossile nel Recovery su tutti - pur stando bene attento a non tradurli in critica verso il governo italiano o le istituzioni europee. Rivendica il ruolo delle città nella lotta contro la crisi climatica e prende i suoi applausi. Ma non può o non sa andare oltre. Voto: 6.5 Vanessa Nakate: è la meno conosciuta, e anche per questo si rivela la sorpresa della giornata. Ha interiorizzato - come molti attivisti di questa generazione - lo stile di Greta Thunberg, quel “I Want You to Panic” tanto efficace quanto conosciuto. Il suo discorso si concentra sull’Africa e le altre zone povere del Pianeta, e il suo principale bersaglio polemico sono i Paesi ricchi. Nella retorica, però, infila uno dei temi più specifici affrontati nei di per loro vaghi interventi di stamane. la questione del debito. «I trasferimenti al sud del mondo devono essere a fondo perduto, non prestiti». La sala si alza per applaudire, i politici meno. Voto: 8 Greta Thunberg: i suoi discorsi sono così celebri che, forse, non fanno più troppa notizia. per questo la giovane svedese cerca di innovarsi con un’apertura insolitamente ottimista - «cosa vi viene in mente quando pensate al cambiamento climatico? Posti di lavoro verdi» - per poi mettersi al campo della platea come fosse un corteo. «Build back better? bla, bla, bla! Green economy? bla, bla, bla! Net zero? bla, bla, bla!» dice lei prima di lanciare What do we want, celebre coro delle nuove leve ecologiste che i delegati presenti conoscono e subito intonano. Il passaggio più inaspettato, però, passa quasi inosservato. È il momento in cui accusa i politici di fare «cherry-picking [selezione ad arte N.d.R] di attivisti per far finta di starci ascoltando». Una critica nemmeno troppo velata anche ad almeno parte della platea, e forse un mettere le mani avanti rispetto ad un eventuale insuccesso dell’evento. Se va male - può essere questo il senso - non prendetevela con noi. Chi la ama la ama, chi la odia la odia, di certo non appare stanca. Voto: 8 © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediDestinazione Cop Destinazione Cop è il collettivo nato per raccontare e rendere a misura d’uomo le Cop per il clima in vista della Cop26 di novembre 2021 a Glasgow, tra le Conferenze delle Parti più attese di sempre. Un progetto di Sofia Pasotto, Lorenzo Tecleme, Luigi Ferrieri Caputi, Giovanni Mori, Lorenzo Paolicchi.
Camion bloccato sul passaggio a livello: la sbarra si abbassa e lo bloccaUomo di 58 anni morto in un bungalow a Ventimiglia: era deceduto da almeno cinque giorni
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 542
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 552Fuma in un vagone ed è senza biglietto: capotreno viene aggredita
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 557L'impatto dell'industria dell'iGaming sull'economia globale
Tragedia a Cadoneghe, motociclista 21enne si schianta sul cavalcavia e muoreTrema la terra in Italia, scossa di terremoto di 4.1 nel Tirreno Meridionale
Pacco abbandonato in strada, rientrato l’allarme bomba a RomaCospito sarà ricoverato in ospedale al San Paolo se continua cosìMottarone: arrivano i primi risarcimenti ad EitanMigranti, a Milano, disordini al Cpr di via Corelli: incendi e danni
Strage sulla A14, le parole della moglie di Andrea: "Nessuno mi ha informato. L'ho scoperto su Internet"
Maltempo in Sicilia: campi completamente allagati
Tragedia a Secugnago, uomo investito da un treno: traffico bloccato tra Lodi e CodognoAnche l'Italia trema, terremoto in Piemonte di magnitudo 2.9Matteo Messina Denaro, Bonafede si difende: "L'ho fatto per paura"Ragazza di 20 anni morta per shock anafilattico per aver mangiato un tiramisù vegano: “Conteneva latte”
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 546Le cade una persiana sulla testa, donna gravissimaMeteo weekend: le previsioni del tempo in Italia con l'arrivo del ciclone tropicaleTerribile volo giù dal quarto piano di una palazzina: muore 81enne