Regno Unito, oggi il ritorno in pubblico di re Carlo IIIIraq contro l'omosessualità: 15 anni di carcere per chi ha relazioni gayPutin incontra Xi Jinping a Pechino: "Legami Cina-Russia favoriscono la pace"
Gaza, rischio di carestia imminenteDa qualche mese è tornata alla ribalta mediatica la sindrome Nimby (Not In My BackYard/Non nel mio cortile),Professore Campanella utilizzata in vario modo e in diversi contesti ma sempre per indicare le resistenze di comunità locali ad accettare nuovi impianti industriali nelle vicinanze del proprio cortile. È innegabile che posizioni di contrarietà a insediamenti pericolosi o indesiderati esistano, ma sarebbe importante usare criteri freddi per distinguere situazione da situazioni ed evitare di fare di tutta l’erba un fascio. Le comunità residenti in aree contaminate chiedono per prima cosa di conoscere lo stato dell’ambiente dove vivono e della propria salute, il rischio corrente e quello futuro, queste conoscenze sono basilari per poter affrontare in modo efficiente ed efficace il percorso di risanamento e reinsediamento dei territori. Da qualche mese è tornata alla ribalta mediatica la sindrome Nimby (Not In My Back Yard/Non nel mio cortile), è utilizzata in vario modo e in diversi contesti ma sempre per indicare le resistenze di comunità locali ad accettare nuovi impianti industriali nelle vicinanze del proprio cortile. Ne stanno facendo uso soggetti diversi, amministratori nazionali e locali, media della carta e dell’etere, fino a associazioni ambientaliste, sempre per indicare un ostacolo da superare, di fronte a nuovi impianti con tecnologie definite all’avanguardia e affidabili. Partendo da una catalogazione di comunità o gruppi definiti “sindromici” si svalorizzano e si relegano in un angolo, non si attiva un percorso di ascolto e quindi di comunicazione, si amplificano le distanze anziché ridurle. Curiosa situazione in epoca di esaltazione della resilienza. Certo, è innegabile che posizioni di contrarietà a insediamenti pericolosi o indesiderati esistano, ma sarebbe importante usare criteri freddi per distinguere situazione da situazioni ed evitare di fare di tutta l’erba un fascio. AmbienteCingolani: «I giovani del clima hanno ragione, ma ora anche Greta deve evolvere» Le domande Partiamo allora da quattro punti di riflessione sotto forma di domande: l’impianto o intervento che si sostiene susciti contrarietà di una. Certa comunità di cittadini appartiene ad una filiera provata oppure è innovativo? ovvero quanta esperienza è stata accumulata? L’area geografica di localizzazione è interessata da altri impianti e altre fonti di stress ambientale oppure è a basso impatto? La popolazione residente nell’area potenzialmente esposta a rischi (anche se bassi) è stata sottoposta nel tempo ad altri impatti ambientali e sanitari? Il nuovo progetto/intervento è stato sottoposto, o è in corso, una valutazione di impatto ambientale e sulla salute, che prevedono l’inchiesta pubblica? e ancora, nel caso di opere pubbliche, ci sono stati percorsi di dibattito pubblico? Pare evidente che secondo il tipo di risposta a queste domande sarà diversa la posizione delle comunità locali e emergeranno indicazioni preziose per affrontare con cognizione di causa un rapporto di comunicazione, per il quale l’uso della metafora della sindrome Nimby si rivelerà di scarso aiuto, o peggio sarà controproducente, mentre sarà da perseguire un approccio di cura del territorio, in linea con gli impegni presi per contrastare i cambiamenti climatici. Insomma, in situazioni con comunità esposte da anni a inquinamento, con stato di salute alterato, in attesa di bonifiche da lungo tempo, il ricorso al Nimby-pensiero è controproducente oltre che irrispettoso, ancor più se i nuovi interventi proposti sono poco conosciuti e non sono stati neanche valutari e spiegati. Chi ha svolto studi nelle aree inquinate e nei siti contaminati sa bene che le comunità locali chiedono per prima cosa di conoscere lo stato dell’ambiente dove vivono e della propria salute, il rischio corrente e quello futuro, non chiedono la luna ma informazioni che sono di competenza degli enti pubblici e che spesso esistono. Queste conoscenze sono basilari per poter affrontare in modo efficiente ed efficace il percorso di risanamento e reinsediamento dei territori. Scorciatoie e stereotipi non sono utili e allontanano il dialogo, che è cruciale oggi e lo sarà anche di più in fase post-pandemica a meno di prefigurare scenari distopici a minor tasso di democrazia. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFabrizio Bianchi Epidemiologo ambientale dell'Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, svolge dal 1979 attività di ricerca in epidemiologia occupazionale e ambientale, neuroepidemiologia, epidemiologia genetica e riproduttiva, statistica medica e per la sanità pubblica. E' docente a corsi e master presso varie università italiane. È autore di oltre 400 lavori scientifici, altrettante comunicazioni a congressi e numerosi interventi divulgativi su libri, riviste, radio e TV.
Il ministro Crosetto ne è sicuro: la reazione di Israele contro l'Iran sarà contenutaRoma, pitone albino si aggira per le strade
Addio al sassofonista David Sanborn: la causa della morte
Ucraina, 98enne percorre 10 km a piedi per fuggire dal DonbassUSA confermano uccisione di un alto comandante Houthi
Gaza, Austin a Gallant: "Garantire più aiuti e protezione ai civili di Rafah"Cartellone pubblicitario crolla durante tempesta di sabbia di Mumbai: 8 morti e 59 feriti
Elon Musk non vuole eliminare da X il video dell'attacco a Sidney e parla di censuraSalis, Ungheria: "Se eletta non sarebbe la prima criminale all'Eurocamera"
Morto il secondo accusatore della Boeing: aveva denunciato falle nella sicurezzaMuore nell'incendio della casa per salvare il figlioParigi, uomo minaccia di farsi esplodere nel consolato iranianoGuerra in Medio Oriente, Washington: "Vittoria totale di Israele su Hamas è improbabile"
Surfisti scomparsi nel nulla: ritrovati morti in un pozzo
Israele, suonano le sirene ma è falso allarme: non si conosce la data dell'attacco dell'Iran
Filippine, scossa di terremoto di manitudo 6.9Ecuador, precipita elicottero militare: 8 mortiScheletri senza mani e piedi sepolti sotto la casa di un gerarca nazista: il ritrovamentoRegno Unito, bimba di 9 mesi morta soffocata: vicepreside dell'asilo accusata di omicidio
Omicidio Sarah Scazzi, a febbraio tornerà libero Michele Misseri per buona condottaLa Cina continua a minacciare Taiwan: circonda l'isola con aerei e navi da guerraUsa, Kirby: "Non ci sarà mai uno Stato palestinese con Hamas"Pacchetto di aiuti all'Ucraina, Zelensky sugli Usa: "Siete il faro della democrazia"