File not found
Professore Campanella

Riciclava i soldi dei clan ed aveva 290 milioni di euro

Difende la fidanzata e viene accoltellato: ferito un 18enneL'audio della sorella del killer De Pau: "Lui è fuori di testa"Va per funghi ma cade e si rompe una gamba: anziano rischia di morire

post image

I Nas scovano 165 sanitari irregolari nelle Rsa e negli ospedaliQuale che sia l’esito del processo contro l’azienda,trading a breve termine ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Ischia, continuano le ricerche della famiglia Monti: il telefono squilla ma il tassista non rispondeMalore mentre fa jogging: morto un 45enne

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 664

Previsioni meteo, allerta maltempo per lunedì 5 dicembre: le regioni a rischioBimba di 10 mesi positiva ai cannabinoidi: indagini in corso

Maltempo, il nuovo ciclone arriva in Italia: allagamenti in Sardegna e nubifragi in Liguria e ToscanaSi spara con la pistola del padre: morto giovane giocatore di basket

L'incidente e la bugia sulla laurea, il padre di Riccardo: "Si è sentito in trappola"

Scontro tra auto in Sardegna: diversi feritiStuprata in una stanza dell'Umberto Primo, arrestato infermiere

Ryan Reynold
Cappato in Svizzera con un malato per suicidio assistito: "Qui per far valere un diritto fondamentale"Bari, anziana morta per le esalazioni del braciereGiovane di origini campane trovato morto negli Usa a 25 anni

investimenti

  1. avatarNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 658Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Cadavere di un uomo di 48 anni trovato sgozzato sulla riva del fiumeScontro tra moto e trattore: morto un 72enneMuore a 34 anni a causa di un tumore: l'intero paese è in luttoFare benzina da oggi costa di più: prezzi e aumenti

      1. avatarAggredisce la madre e la chiude in casa: arrestatoMACD

        Perde il controllo della bici e batte la testa: grave un 18enne

  2. avatarSindaco morto al San Raffaele dopo un intervento, la procura indagaVOL

    Abusò di una 16enne in metro: arrestatoTravolta e uccisa da un camion: morta una donnaAbusò di una 16enne in metro: arrestatoInvestito da un'auto mentre attraversa la strada: gravissimo

    VOL
  3. avatarAmbulanza si ribalta dopo lo scontro con un'auto: un feritoProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Salerno, famiglia intera intossicata dal barbecueMaria Teresa e la laurea "in barba" alla sindrome da cromosoma 22Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 672Le mani della camorra sui funerali, una tangente su ogni bara

Incidente in macchina mentre vanno a scuola: muore 18enne

Sangue sulla movida, accoltellati due addetti alla sicurezzaPregliasco: "A Natale picco d'influenza con sintomi simili al Covid"*