File not found
analisi tecnica

Questo carcere sembra un reality show. «Degli abusi in cella non importa niente a nessuno»

Tra fabbriche e ravioli. Viaggio gastronomico nella chinatown d’ItaliaL’Unesco non tutela la techno, ma meglio avere fake news che una verità assolutaIntercettazioni, Nordio: "Per terrorismo e reati di mafia non si toccano"

post image

Migranti, 5000 euro per evitare il Cpr: la reazione delle opposizioniLe norme oggi in vigore da sole non possono bastare per fermare lo sfruttamento. C’è bisogno di riempire il buco della legislazione sull’immigrazione perché è proprio il meccanismo delle leggi a favorire l’irregolarità giuridica dei migrantiIscriviti alla newsletter Oggi è Domani,éinItaliaunbraccianteogniquattroèCampanella tutte le mattine la nostra selezione di notizie e letture per cominciare la giornata«Questo è un sistema impresa che sfrutta e uccide e riguarda tutto il Paese, non solo Latina», ha detto sabato scorso dal palco della terza manifestazione organizzata in pochi giorni dopo la tragica morte di Singh Satnam, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.Lo stesso giudice per le indagini preliminari di Latina, Giuseppe Molfese, ha fatto riferimento nell’ordinanza con cui è stata disposta la custodia cautelare del datore di lavoro di Singh Satnam, Antonello Lovato, all’esistenza in quella provincia di 13.000 persone della comunità indiana che si trovano «costrette ad accettare posizioni lavorative precarie, senza garanzie contrattuali, con retribuzioni non conformi ai contratti collettivi, in contesti agricoli dove non risultano rispettate le minime e più basilari regole in materia di sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro».E ancora, la relazione della Asl su quei fatti, oggi depositata in procura, ha chiarito che Singh Satnam non era stato assunto regolarmente, non aveva mai frequentato corsi di formazione, e non disponeva di alcun tipo di dispositivo di protezione individuale. Quella di assumere lavoratori stranieri non regolari, inoltre, era una costante nell’azienda di Antonello Lovato. PoliticaI migranti irregolari sono un affare. Per questo preferiamo non vederliNadia UrbinatipolitologaTutte le inchieste Ma quanti sono i braccianti sfruttati in Italia? Secondo i dati più recenti dell’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai – Cgil, si trovano nella condizione di non avere un contratto regolare circa 250.000 persone, un quarto dei braccianti che oggi vivono in Italia. Quasi tutti sono stranieri.Ancor più di recente, la Fondazione l’Altro Diritto ha monitorato tutte le inchieste aperte dalle varie procure italiane per il reato di sfruttamento nei luoghi di lavoro e ha rilevato che è l’agricoltura il comparto produttivo con il numero più elevato di procedimenti. In particolare, i ricercatori hanno fotografato una distribuzione quasi uniforme dello sfruttamento, dal Nord al Sud del Paese.I dati dicono che soltanto negli ultimi due anni considerati, nel 2022 e nel 2023, è stata notata complessivamente, l’apertura di quasi trecento nuovi fascicoli di indagine, la maggior parte dei quali riguardanti il mondo agricolo. Al Nord, è in Lombardia che si conta la maggioranza dei casi, dove soltanto a Mantova si registrano 15 inchieste sullo sfruttamento in agricoltura e 4 a Brescia. Seguono il Veneto e il Piemonte, rispettivamente, con 24 e 21 casi. CommentiIl bracciante Singh ucciso dal cinismo e dallo sfruttamentomarco omizzoloNell’Italia centrale è il Lazio, con 30 casi, la regione in cui lo sfruttamento del lavoro agricolo conta il numero più consistente di casi giudiziari aperti, di cui più della metà riguardano la provincia di Latina, dove c’è anche un processo aperto nei confronti di un imprenditore agricolo italiano che drogava i braccianti stranieri per farli lavorare di più, come questo giornale, peraltro, ha già raccontato.Ma è ancora il Lazio una delle regioni dove negli ultimi anni – secondo i dati Inail – si sono infortunati più lavoratori stranieri, circa 6.000 nel 2022, comprendendo tutti i comparti, con 20 morti. Una triste contabilità a cui si deve aggiungere ora la morte di Singh Satnam.Infine, al Sud spicca per sfruttamento la regione Puglia, con 99 procedimenti aperti, di cui 67 nella sola provincia di Foggia. Rispetto alla composizione della manodopera sfruttata, dall’analisi dei dati, emerge che nel Meridione si registra il numero più elevato di procedimenti in cui sono impiegati richiedenti asilo, ma anche manodopera agricola italiana.  CommentiSingh, la società dilaniata e il ruolo nuovo della chiesaMarco DamilanoFiliera dello sfruttamento Del resto, fu proprio la morte nel 2015 di una bracciante italiana nei campi della Puglia, Paola Clemente, a far approvare l’anno seguente dal parlamento la legge n. 199 per il contrasto al caporalato che punisce con la reclusione fino a sei anni chiunque commetta il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, in agricoltura, specialmente.Proprio la vicenda di Clemente portò per la prima volta la magistratura a squarciare il velo sull’intero meccanismo della filiera dello sfruttamento, puntando a far luce sui rapporti tra i caporali che accompagnavano le donne sui campi della provincia di Bari e i funzionari dell’agenzia interinale che avevano assunto Paola.Quasi dieci anni dopo, “i protagonisti di quel sistema” si trovano sotto processo, che è ancora al primo grado di giudizio davanti al tribunale di Trani. Tra di loro c’è Pietro Bello, responsabile della divisione agricoltura dell’agenzia interinale Infor Group, insieme a Ciro Grassi, entrambi accusati di aver organizzato «una attività di intermediazione reclutando braccianti in provincia di Taranto in condizioni di sfruttamento», si legge nel capo di imputazione.Grassi, in particolare, difeso dall’avvocato Salvatore Maggio, è l’autista del bus gran-turismo dove viaggiava Paola Clemente, ed è imputato di concorso in truffa, intermediazione illecita e sfruttamento di lavoro. Ma, al di là delle responsabilità penali, se saranno eventualmente accertate, o meno, nei loro confronti, c’è un fatto.È l’esistenza di un sistema che faceva in modo che Grassi, insieme alla moglie, il “caporale” e la “fattora”, reclutavano i braccianti nel territorio orientale della provincia di Taranto, in particolare tra le donne italiane a basso reddito che vivevano nei comuni di Lizzano, Monteparano, Roccaforzata, San Giorgio Jonico.Poi, ne acquisivano i documenti di identità necessari all’assunzione e li consegnavano ai funzionari dell’agenzia interinale Infor Group. Tutti insieme, in seguito, secondo l’accusa a loro rivolta, frodavano i braccianti, a cui riuscivano, «omettendo il versamento delle giornate», a quasi dimezzare la paga prevista dal contratto nazionale (da 44 euro a 27). È questa la filiera dello sfruttamento di cui erano vittime 118 lavoratori e lavoratrici oggi parti lese nel processo. ItaliaImmigrazione, va superata la Bossi-Fini: è una questione di civiltàPierfrancesco MajorinoSenza giustizia Tra loro c’è Stefano Arcuri, marito di Paola Clemente, morta di fatica e di sfruttamento nelle campagne pugliesi, e tuttora senza giustizia. Non solo perché molto probabilmente questo processo si concluderà con una prescrizione, magari non ora, ma in secondo grado forse sì, come ha spiegato l’avvocato Vinci, il legale della famiglia. Ma anche perché il processo per la sua morte, in primo grado ha stabilito, il 15 aprile del 2023 l’assoluzione dell’unico imputato, l’imprenditore Luigi Ferrone, proprietario dell’azienda Ortofrutta Meridionale Srl presso cui la donna era impiegata.Una sentenza contro cui la magistrata della procura di Trani, Roberta Moramarco, ha deciso di ricorrere in appello, considerando la decisione del giudice di primo grado che ha assolto l’unico imputato a giudizio, «contradditoria ed illogica». Quello che è certo, in tutti i casi, finora, è soltanto il contesto di sfruttamento del lavoro in cui il decesso è avvenuto. E pure che il modello repressivo dei reati, da solo, non basta a mettere fine al caporalato nelle nostre campagne. FattiLa morte di Singh, il silenzio del governo e la rabbia della piazzaFabio CicontePolitica inermeLe stesse norme oggi in vigore da sole non possano bastare a questo scopo, ma esiste, di contro un buco nero da riempire, invece, nella legislazione sull’immigrazione.Basti pensare che in Italia esiste un solo canale di ingresso legale e regolare attraverso cui le aziende possono assumere lavoratori stranieri provenienti dai paesi esteri per farli lavorare in Italia, e che è proprio il modo in cui lo stesso meccanismo previsto dalla legge è concepito, come Domani ha già raccontato, a favorire l’irregolarità giuridica dei migranti, il loro sfruttamento e il ricorso al lavoro nero da parte dei datori di lavoro.Ne è convinto Gianluca Nigro che, dal 2009 con l’associazione Finis Terrae ha denunciato l’ombra dei caporali presenti nelle campagne di Nardò, in provincia di Lecce. Nigro è testimone, anche in quel caso, del fallimento della giustizia, dato che il processo contro i caporali e gli imprenditori che gestivano la raccolta delle angurie che inizialmente partiva addirittura da un’ipotesi di reato di riduzione in schiavitù dei lavoratori stranieri, si è poi concluso l’anno scorso con una sentenza di assoluzione per tutti, perché «il fatto non sussiste», pronunciata dalla Corte D’assise d’Appello di Taranto.«Le leggi e la repressione dei reati da soli non bastano perché la politica non ha una lettura adeguata del fenomeno della mobilità della forza lavoro migrante. Lo sfruttamento nelle campagne non è soltanto italiano, lo ritroviamo in Grecia, in Spagna, in Inghilterra, è un fenomeno che ridefinisce il rapporto tra la cittadinanza, i migranti e il lavoro», spiega Nigro. «Lo sfruttamento – dice – si fonda su un equilibrio economico che non conviene rompere né alle forze politiche né alle imprese. Questo equilibrio non può che reggersi sulle politiche migratorie che vengono adottate. Faccio un esempio, oggi vivo in Friuli Venezia Giulia e vedo le stesse scene che vedevo 20 anni fa in Puglia, ovvero i pullman dei caporali fermi davanti ai centri di accoglienza di grandi dimensioni, oggi davanti al Cara di Gradisca d’Isonzo, ieri davanti al Cara di Borgo Mezzanone».Continua Nigro: «La politica è inerme rispetto alla complessità del sistema d’impresa, le dinamiche si conoscono, pure i punti su cui agire. Lo sfruttamento si fonda sull’isolamento fisico e politico dei migranti. A Nardò, quando ci fu il famoso sciopero del 2011, i migranti si resero visibili alla popolazione, uscirono dai casolari dove vivevano, quella fu una grande conquista politica», conclude.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGaetano De MonteNato a Taranto nel 1984, vive a Roma. Giornalista, si occupa di conflitti ambientali, mafie, migrazioni, violazioni di diritti umani. Ha scritto articoli e inchieste per quotidiani e riviste. Ha vinto i premi giornalistici: "Giovani reporter contro l'usura", "Michele Frascaro" e "Tommaso Francavilla".

Viola Di Grado e la grande storia del male che ci avvolge come le tenebreTakeda Italia, il Leadership Team si rafforza con due nuove nomine - Tiscali Notizie

Il letargo su Roma. Quale ruolo per l’informazione: è ora di suonare la sveglia delle coscienze - Tiscali Notizie

Il “philotimo” Francesco D’Andria, l’Anfiteatro di Taranto e l’amore sviscerato per la città di Archita - Tiscali NotizieTumore seno, meno chemioterapia grazie a oncologia di precisione - Tiscali Notizie

Nell’ospedale psichiatrico ivoriano i gol di Kessié e Haller fanno sognareMinistro Nordio: "Ingaggiare una guerra totale ai trafficanti criminali di uomini"

Manovra, 14 miliardi in deficit. La preoccupazione di Meloni: "Basta con gli sprechi"

Alzheimer, via libera negli Usa a nuova terapia: come funziona e come agisce - Tiscali NotizieIstruzione, 30 milioni di insegnanti e 20 milioni di allievi nel mondo: i numeri di Superprof - Tiscali Notizie

Ryan Reynold
Migranti, meloni a Malta: "Il problema non può essere di un solo Paese"Onu, il discorso di Meloni: "Serve una guerra globale ai trafficanti di migranti"La ricerca del futuro nel passato. Perché il ciclismo corre sulla ghiaia

Capo Analista di BlackRock

  1. avatarMigranti, Piantedosi smentisce Salvini: "Regia occulta dietro gli sbarchi? Non ci sono prove"BlackRock

    Nucleare: chi ci è uscito e chi vorrebbe rientrarci. Le vecchie sirene dell’atomo cantano ora in Italia - Tiscali NotizieIl cinema apre uno Spiraglio sulla malattia mentaleFestival di Sanremo, i codici del televoto per la finale. Come votare i cantanti della top fiveAlessio Romitelli è il nuovo Ceo di Named Group - Tiscali Notizie

      1. avatarSanità: Schillaci su Fascicolo elettronico, 'è super blindato, mai accessibile a fini commerciali' - Tiscali NotizieProfessore Campanella

        Volevo un sorriso da miliardaria. Ma resto con i denti «da povera»

  2. avatarMarta Fascina in Parlamento, record di assenze: presente solo a 18 votazioni su 3395analisi tecnica

    Meloni all'Onu: "Italia non diventerà un campo profughi"Il pozzo vale più del tempo di Ginevra Lamberti è un romanzo pieno di immaginazioneNapolitano, bandiera mezz'asta e funerali di Stato per l'ex presidente della RepubblicaSanità, Salutequità: "Da decreto liste attesa misure utili ma servono correttivi" - Tiscali Notizie

  3. avatarIl futuro dell’educazione si gioca sul fattore umanoMACD

    Che bello, non segnano più: adesso in Nba difendono davveroViolenza sulle donne, deputata M5S Morfino piange in aulaVaccini, Bertazzo (Fimmg): "Anti-Rsv ha formulazione pratica e somministrazione facile" - Tiscali NotizieGiornalisti come camerieri: il ministro Nordio chiede uno spritz all’inviata de La7. “Orgoglio italiano” - Tiscali Notizie

Le pagelle di Sanremo 2024: è finito tutto. Ora ci rimane solo l’Eurovision

Giornalisti come camerieri: il ministro Nordio chiede uno spritz all’inviata de La7. “Orgoglio italiano” - Tiscali NotizieStupro di Caivano, Meloni accetta l'invito: "Presto sarò lì"*