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Gruppo Trivellato: professionalità nella vendita auto dal1922Faccina allegra o triste. Arrossata per l’imbarazzo o che ammicca con l’occhiolino. Poi ci sono gli amatissimi cuoricini,VOL dai colori rossi, gialli, blu e viola. Le emoji caratterizzano gran parte della comunicazione di oggi e molte volte vengono utilizzate anche al posto delle parole, visto che rappresentano molte emozioni che proviamo e descrivono anche diversi momenti della nostra quotidianità. Al giorno d’oggi sono così indispensabili che è stata dedicata loro una Giornata mondiale, che si celebra il 17 luglio di ogni anno. Ma sappiamo davvero tutto sulle emoticon? Forse non sono così chiare come pensiamo. Basti pensare all’emoji delle mani congiunte. In tanti pensano che si tratti di un simbolo che indica la preghiera, ma in realtà rappresenta due mani che si uniscono per ‘battere il cinque’. Stessa emoticon, quindi, ma con due interpretazioni. E questa non è la sola, perché ci sono ben 24 emoji che vengono utilizzate con interpretazioni diverse. Ciò dipende dall’età e dalla generazione di appartenenza. O almeno questo è stato decretato dallo studio dell’università di Nottingham, spiegato da Babbel (l'ecosistema leader nell’apprendimento delle lingue), che ha condotto un sondaggio su diversi gruppi demografici e ha scoperto come interpretano in modo differente le emoji che rappresentano sei emozioni di base: felicità, disgusto, paura, tristezza, sorpresa e rabbia. Le emoji del cibo come metafora politicaApplicazioni di messaggistica come WhatsApp offrono una grande gamma di emoji, che partono dalle classiche emozioni, passando per le città, lo sport fino ad arrivare al cibo. E sono proprio i piatti culinari a essere utilizzati, specialmente dai più giovani, per veicolare messaggi politici evitando di essere censurati allo stesso tempo. Un esempio è l’anguria, che è diventata il simbolo della solidarietà. Solitamente viene inserita nei messaggi al posto della bandiera palestinese, visto che il frutto ha gli stessi colori. Un altro frutto dalla «doppia interpretazione» è la pesca. Oltre a rappresentare una parte intima del corpo femminile, al giorno d’oggi viene scelta per definire il movimento di resistenza contro l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che si sta riprendendo dall’attentato del 13 luglio. L’idea di utilizzare la pesca come simbolo «anti Trump» parte dal gioco delle parole inglesi «peach» e «impeachment», cioè il processo attraverso il quale si prevede il rinvio a giudizio per chi ricopre cariche pubbliche. Donald Trump, infatti, è stato più volte rinviato a giudizio durante i processi penali e si è sempre dichiarato estraneo alle accuse che gli sono state poste. E a proposito di metafore, le applicazioni quest’anno hanno aggiunto una nuova emoticon. Si tratta del simbolo della fenice araba, il celebre animale mitologico e amato dagli appassionati fantasy capace di risorgere dalle proprie ceneri. L’emoticon ha subito avuto grande successo e molte persone la scelgono per esprimere perseveranza e rinnovamento. La bara come nuova risataGrazie alle emoticon adesso è possibile rappresentare letteralmente il detto «morire dalle risate». I più giovani, quando vogliono esprimere attraverso i messaggi il loro livello di ilarità, tendono a inviare emoticon come quella della bara o del teschio. Oppure, accanto all’espressione «sto volando» (entrata nel gergo di oggi per descrivere l’alto stato di divertimento), tendono a mettere l’icona dell’aereo. C’è chi ancora, però, sceglie di inviare la faccina con le lacrime per esprimere l’espressione «piangere dalle risate». La faccina con il sorriso, quindi, sembra essere quella meno usata. Le generazioni più giovani tendono a sceglierla per sottolineare un messaggio sarcastico o per esprimere una situazione in cui si sentono in imbarazzo. Le emoji si adeguano al genereAnche le emoji si liberano dalle «etichette». Grazie agli ultimi aggiornamenti, in alcuni dispositivi le opzioni di genere per i nuclei familiari non sono più disponibili. L’immagine della mamma e del papà insieme ai loro bambini non c’è più. Adesso a rappresentare le famiglie sono delle sagome blu e senza genere. L’origine della giornata mondialeInsomma, anche le emoji sembrano avere una «doppia faccia». A differenza di 30 anni fa, quando le persone hanno iniziato a utilizzarle con i caratteri dei due punti e delle parentesi, il loro significato è cambiato tanto che oggi riescono a esprimere interi concetti in modo immediato e divertente. Per questa ragione, a loro, è stata dedicata una giornata mondiale. Questa è stata creata nel 2014 e si celebra il 17 luglio di ogni anno. La data non è casuale. Il giorno è stato scelto perché richiama la data segnata sull’emoticon del calendario. Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Luglio 2024, 10:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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