Incendio in una fabbrica di fuochi d'artificio: 5 morti, tra cui 4 minorenniPaura durante l'atterraggio in Romania: esplodono le quattro gomme dell'aereoBaviera, aggressione a colpi di coltello su un treno. Tre feriti di cui due gravi
Giudice vieta ad un padre di vedere la figlia, a meno che non faccia il vaccinoAlcuni documenti ora trapelati rivelano una notevole mancanza di ambizione della Commissione europea. Stando alla bozza della normativa,analisi tecnica l’iniziativa di Bruxelles si applica solo a una definizione ristretta di foreste. Taglia fuori ecosistemi di grande importanza Nel 2020 si è tenuta la più ampia consultazione pubblica dell’Ue su questioni ambientali svoltasi finora. Oltre un milione di persone ha chiesto all’Ue di garantire con una normativa comunitaria rigorosa, che nelle nostre case non arrivino prodotti legati alla distruzione delle foreste e alla violazione dei diritti umani. Solo in Italia, hanno aderito oltre 75mila persone. La Commissione europea si era impegnata affinché la prima bozza della normativa fosse pubblicata entro la metà dell’anno, ma la pubblicazione è stata prima posticipata all’autunno, e poi ulteriormente rinviata al 22 dicembre. Come se non bastasse, alcuni documenti ora trapelati, hanno rivelato una notevole mancanza di ambizione nella bozza della normativa, che si applicherebbe solo a una definizione ristretta di foreste, escludendo ecosistemi di grande importanza come il Cerrado, la savana più ricca di biodiversità del Pianeta e il Pantanal, la zona umida più grande del mondo. Se la normativa non prevederà l'estensione della protezione a zone umide, savane, torbiere e altri importanti biomi, i consumi europei continueranno a pregiudicare la salute del pianeta e a implicare gravi conseguenze per Popoli Indigeni e comunità tradizionali. I grandi esclusi della bozza I documenti trapelati rivelano inoltre che l'elenco di materie prime e prodotti oggetto della normativa escluderebbe gomma, pelle, carne (diversa dalla carne bovina) e mais, la cui produzione è fortemente legata alla distruzione degli ecosistemi. Non solo, sembrerebbe che la Commissione europea attualmente non preveda di regolamentare gli investimenti delle banche nell'Ue, che quindi potranno continuare a investire in attività legate alla deforestazione e alla violazione dei diritti umani. La deforestazione, da sola, rappresenta oltre un decimo delle emissioni globali di carbonio: la protezione delle foreste e di altri ecosistemi come zone umide e savane quindi, è fondamentale nella lotta contro la crisi climatica in corso. Ma è anche essenziale per prevenire nuove epidemie e pandemie: le Nazioni Unite e l'Organizzazione mondiale della salute hanno avvertito che future pandemie simili a quella in corso devono essere prevenute affrontando le cause scatenanti, ovvero la distruzione della natura. Per proteggere le foreste del pianeta, oltre alla normativa, saranno necessarie ulteriori azioni da parte dell'Ue, come ad esempio sostenere e incoraggiare la collaborazione con popoli indigeni e comunità forestali tradizionali; rafforzare il dialogo con altri paesi importatori per raccomandare l’adozione di standard di sostenibilità simili; e investire in politiche che portino ad una riduzione della produzione, del consumo e degli sprechi. I rischi che corriamo Ogni due secondi, il mondo perde un'area di foresta grande quanto un campo da calcio e l'espansione dell'agricoltura industriale è responsabile dell'80 per cento di questa devastazione, che ha impatti profondi non solo per clima e biodiversità, ma anche per i diritti umani, specialmente quelli di popoli indigeni e comunità forestali tradizionali. Ad oggi, sono un milione le specie animali e vegetali che rischiano di scomparire per sempre: se non agiamo con urgenza per proteggere le foreste – e altri biomi di grande importanza - la sesta grande ondata di estinzioni di massa non potrà far altro che peggiorare, aggravando la crisi climatica in corso e aumentando il rischio di nuove epidemie. L'Unione europea è uno dei principali consumatori (e finanziatori) di materie prime e prodotti legati alla distruzione delle foreste e degli ecosistemi. La conversione e il degrado delle foreste e di altri ecosistemi naturali in Brasile, Indonesia, in molti paesi africani, ma anche “a casa nostra", cioè in Europa, è legato alla produzione e al consumo su larga scala di prodotti come la soia destinata alla mangimistica, carne, olio di palma, cacao, gomma, legname e cellulosa. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMartina Borghi Martina Borghi, responsabile campagna foreste Greenpeace Italia
Cuba, imponente tromba marina avvistata a Baia di Cienfuegos: paura tra i residentiTrovato con una prostituta, arrestato a Pechino il principe dei pianisti
Fisherman’s Friends, la proprietaria lascia 50 milioni ai poveri e nulla al figlio
Sparatoria durante partita di football negli Stati Uniti: almeno 4 feritiRussia, Putin ordina una settimana obbligatoria di ferie pagate per limitare i contagi
Giappone, granchio gigante venduto all'asta per 38mila euroFisherman’s Friends, la proprietaria lascia 50 milioni ai poveri e nulla al figlio
Sposi dal 1944 ma non avevano foto delle nozze: la casa di riposo organizza un nuovo matrimonioMessico, sparatoria in spiaggia tra narcos di bande rivali: due morti
Niger, incendio distrugge una scuola: almeno 26 bambini mortiPaesi Baschi, uomo armato di fucile irrompe in un campus universitarioFrancia, esibisce il green pass di Macron per entrare in ospedale: arrestatoDonna sopravvisse ad un serial killer usando l’astuzia: il racconto in tv
Allarme Pentagono: possibili nuovi attacchi terroristici
DiscoverUe, interrail gratis dal 2022 per chi ha tra i 18 e i 20 anni: requisiti e come partecipare
Mustafa, il bambino siriano che ha commosso il mondo: “Sogno di camminare e andare a scuola”Covid, in Russia nuovo record di contagi e morti: 999 vittime in 24 oreBoom di contagi Covid in Russia: Mosca in lockdown dal 28 ottobreSposi dal 1944 ma non avevano foto delle nozze: la casa di riposo organizza un nuovo matrimonio
Covid, il centro UE e la fine dell'emergenza: "Stop al tracciamento dei positivi asintomatici"Lockdown per i non vaccinati in Alta Austria: come funziona?Via libera della Fda al vaccino Pfizer per la fascia 5-11 anniMigranti, in centinaia al confine tra Polonia e Bielorussia: cosa sta succedendo