Elezioni 25 settembre, la campagna elettorale si sposta sui social: quanto hanno speso i partitiCarlo Calenda al veleno contro Luca Telese: “Renzi ha detto una cosa sola”Chi è Albino Ruberti, l'ex capo di gabinetto di Zingaretti e Gualtieri
Letta: “Il problema non sono i blocchi navali ma i giovani che se ne vanno”Si sarebbe dovuto presentare ai magistrati di Perugia. Così non è stato. «Dopo la massiccia ed incontrollata diffusione di notizie coperte da segreto istruttorio,MACD ritengo che non sussistano, al momento, le condizioni per lo svolgimento dell’interrogatorio». Con queste parole, affidate a una nota del suo legale, il procuratore Antonio Laudati – indagato insieme al finanziere Pasquale Striano, tre giornalisti di Domani, e un’altra decine di persone, dalla procura guidata da Raffaele Cantone – ha spiegato il motivo per cui ha deciso di avvalersi per ora della facoltà di non rispondere. Un interrogatorio «peraltro ampiamente preannunciato dalla stampa, per esercitare concretamente il diritto di difesa e per fornire un contributo alla ricostruzione dei fatti» a cui il magistrato in servizio alla procura nazionale antimafia ha per il momento deciso di rinunciare. «Ho agito nel rispetto delle leggi»«È in atto un ampio dibattito, su tutti i media nazionali, in cui mi vengono attribuiti fatti gravissimi (e sicuramente diffamatori) che risultano completamente differenti dalle contestazioni indicate nell'invito a comparire, notificatomi il 26 febbraio, soprattutto diversi dalla realtà che conosco», continua la nota diffusa dall’avvocato Andrea Castaldo. Laudati chiarisce però che «nei casi contestati nell'invito a comparire, mi sono limitato a delegare al gruppo Sos della Dna (Direzione nazionale antimafia, ndr) approfondimenti investigativi, in piena conformità alle leggi, alle disposizioni di servizio e sotto il pieno controllo del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo». Al pm campano vengono contestate – in concorso con Striano – le accuse di accesso abusivo a sistema informatico, di falso in relazione all’origine di alcuni atti d’impulso, e di abuso d’ufficio. «Non ho mai costruito dossier»«Non ho mai effettuato accessi a sistemi informatici; non ho mai avuto alcun rapporto, neppure di conoscenza, con i giornalisti che risultano indagati; non ho mai costruito dossier per spiare o ricattare politici o personaggi famosi. Tutti gli accertamenti erano determinati da esigenze investigative, nell’esclusivo interesse dell’Ufficio», continua Laudati. Accertamenti che riguardano «persone da me non conosciute e rispetto alle quali non avevo alcun interesse personale né alcun intento di danneggiare. Non rientrava tra i miei compiti di sostituto procuratore quello di controllare il personale di polizia aggregato alla Dna, né quello di verificare gli accessi alla banca dati. Appena avrò la possibilità di conoscere formalmente gli atti, non mi sottrarrò alla esigenza di fornire tutti i chiarimenti necessari per l'accertamento della verità, la piena correttezza del mio operato e affermazione della Giustizia, nella quale credo fermamente».Nessuno parla con CantoneA oggi nessuno dei due principali indagati nella storia, chiamata da alcuni giornali il “caso dossieraggi”, hanno deciso di parlare con gli inquirenti guidati da Cantone. Esistenza di “dossier” tra l’altro smentita non solo da Laudati e Striano (che negli scorsi giorni ha dato la sua versione in un colloquio con La Verità), ma dagli stessi Cantone e Giovanni Melillo, i due pm che hanno richiesto di essere ascoltati dalla commissione antimafia e dal Copasir.«La procura di Perugia ha fatto cavolate», era stato il commento del finanziere, secondo cui gli inquirenti «stanno inventando una marea di cose per amplificare una vicenda che è abbastanza ridicola. Hanno voluto cercare solo ciò che gli serviva per accusarmi e non quello che era utile a scagionarmi». «Dietro a questa vicenda c’è qualcosa di più grosso», aveva aggiunto Striano. «Qui stiamo parlando del mondo delle armi e l’attenzione su certi argomenti dopo l’esplosione del mio caso, è subito calata. Perché non è solo una storia di bed and breakfast». Parlando di B&B, il finanziere fa riferimento ai due soci del ministro della Difesa Guido Crosetto: i fratelli Mangione, in passato finiti in indagini (insieme al padre, da cui sono sempre usciti puliti) per i loro legami con pezzi da novanta della criminalità organizzata capitolina. Crosetto è ancora socio dei Mangione: «In questo modo si è distolta l’attenzione e l’altra storia è andata in cavalleria». L’indagine di Perugia è partita da una denuncia del ministro dopo gli scoop di questo giornale sui compensi milionari ricevuti da Leonardo e altre società del settore delle armi fino a poco prima di entrare nel governo. Crosetto chiedeva di scoprire chi fosse la fonte delle notizie di Domani.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGaia Zini
Silvio Berlusconi sbarca su TikTokElezioni 25 settembre, Meloni: “Lo strappo di Calenda un banale calcolo elettorale”
Cosa farà Mattarella dopo le dimissioni di Draghi: camere da sciogliere, voto e discorso
Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni sulla possibilità di diventare premier: "Un onore e un fardello"Movimento 5 Stelle, Di Battista e Casalino non hanno presentato la candidatura
Roberto Bargone, Autore a Notizie.itSergio Mattarella scioglie le camere: elezioni il 25 settembre
Elezioni 25 settembre, Salvini: "Io al Viminale? Vado dove vogliono gli italiani"Reddito alimentare proposto dal Pd: cos'è e come funziona
Fratelli d'Italia propone una commissione d'inchiesta sulle reazioni avverse ai vaccini anti CovidLetta alza un muro sul Pnrr: “Va attuato così com’è”Crisi di governo, Giorgetti: “Non rinnego né Draghi né i miei”Elezioni, Conte: “M5S bullizzato. Saremo soli, saremo il terzo polo, il campo giusto”
Crisi di governo, Letta incontra Draghi a Palazzo Chigi
Vertice del centrodestra alla Camera, premier: “Lo sceglierà chi avrà più voti”
Demopolis conferma: Meloni su tutti e centrodestra avanti di 16 puntiDoppio mandato, Conte: “Io e Grillo risolveremo in settimana”Berlusconi: "Con ok a presidenzialismo Mattarella dovrebbe dimettersi". La reazione di LettaIn un video Berlusconi spiega la sua svolta green: “Pianteremo un milione di alberi”
Stupro a Piacenza, video choc pubblicato da Giorgia Meloni: "Non si può rimanere in silenzio"Crisi di governo, Letta incontra Draghi a Palazzo ChigiIl terzo polo di Giuseppe Conte, ecco come saràIl rischio di tracollo del centrosinistra nei collegi uninominali