Nutri-score, cos'è l'etichetta "semaforo" per gli alimentiConte sotto attacco da Le Iene: spuntano nuovi documentiMes, quanto costa all'Italia il cosiddetto Fondo salva Stati?
Open Arms, Salvini indagato: fascicolo al Tribunale dei ministriSolidarietà da Usigrai,Professore Campanella Fnsi e Rete No Bavaglio. «Notizie vere e verificate, nessun complotto». Nei documenti della procura non esiste il termine «dossieraggio», un’invenzione mediaticaUna centrale di spionaggio. Politici e vip spiati. Insomma, una fabbrica di dossier. Per i giornali governativi e non la sentenza è già scritta, senza neppure aver letto le carte dell’indagine della procura di Perugia in cui sono indagati Giovanni Tizian (che cofirma questo articolo), Nello Trocchia e Stefano Vergine. In pratica quasi tutto il pool delle inchieste di Domani, accusati di accesso abusivo a banche dati e rivelazione di segreto, in concorso con il finanziere Pasquale Striano, che i pm hanno indagato anche per altri episodi di accesso abusivo quando era a capo del gruppo “Sos” interno alla procura nazionale antimafia. Con lui è indagato anche Antonio Laudati, il magistrato che dirigeva quell’ufficio in cui l’ufficiale della guardia di finanza operava.A loro sono contestati svariati accessi: la loro difesa è che rientrava tra i compiti nell’attività del gruppo Sos, cioè la squadra investigativa che si occupava di analizzare migliaia di segnalazioni di operazioni sospette ricevute dall’antiriciclaggio di Banca d’Italia.Peccato però per i giornali che titolavano sulla fantomatica centrale del dossieraggio: nel tardo pomeriggio di sabato 2 marzo l’Ansa ha pubblicato una smentita della procura, che «esclude il dossieraggio», non c’è alcuna «prova che siano stati realizzati dossier su personalità delle istituzioni o politici». Inoltre aggiunge: «Una sorta di ricerca a strascico che Striano avrebbe compiuto spesso non trovando alcunché».In tutto gli indagati sono 16, ognuno per vicende slegate da quelle di Domani. Gli accessi contestati ai nostri giornalisti sono oltre 300, che sarebbero stati effettuati da Striano dal 2018 al 2022. L’indagine è nata dalla denuncia di Guido Crosetto dopo che Domani aveva pubblicato gli scoop sulle sue consulenze milionarie ricevute dall’industria degli armamenti fino al giorno prima di diventare ministro della Difesa. Conflitto di interessi palese, eppure invece di dimettersi o almeno spiegare, ha chiesto alla procura di Roma di individuare le fonti dei giornalisti. Un’anomalia, che i pm hanno assecondato.Poi l’indagine è stata inviata a Perugia per il coinvolgimento di un magistrato, cioè Laudati. Risultato: giornalisti di Domani indagati. Colpevoli di aver pubblicato notizie vere, documentate, verificate, che in alcuni casi hanno contribuito all’avvio di inchieste su finanziamenti illeciti ai partiti e ruberie di fondi pubblici. CommentiRitorno al passato. La caccia ai cronisti ha superato il limiteAttilio BolzoniLa solidarietà a Domani«Siamo di fronte a un fatto senza precedenti», è la denuncia di Vittorio Di Trapani, presidente della Federazione nazionale della stampa, «una indagine su tre giornalisti che rischia di trasformarsi in una indagine sul giornalismo d'inchiesta. Ancora una volta si parla di chi denuncia e non delle notizie, dei fatti, che vengono denunciati. Un ribaltamento utile solo al potere politico. E anche chi indaga sa che tutto questo finirà nel nulla: la Cedu, la Corte europea per i diritti dell'uomo, ha già sentenziato più volte che le fonti dei giornalisti non si possono toccare, e che l'unico limite al lavoro dei giornalisti è l'interesse pubblico a sapere».Anche lo scrittore Roberto Saviano ha espresso solidarietà nei confronti della redazione di Domani. «Dossieraggio è adoperare notizie vere o false a fini ricattatori», ha scritto il giornalista Gad Lerner, i giornalisti di Domani «invece hanno verificato e pubblicato solo scomode verità. E allora si chiama libertà di stampa, diritto costituzionale esercitabile anche se disturba il potere».È intervenuta anche la Rete NoBavaglio-Liberi di essere informati: «Un precedente pericoloso, che rischia di trasformare i giornalisti d'inchiesta in presunti violatori di segreti, invece che guardiani dell'informazione. Un monito per l'intera categoria dei giornalisti. È importante sottolineare che le informazioni divulgate erano vere e di interesse pubblico, e non documenti manipolati o fabbricati».«Solidarietà e vicinanza ai colleghi del quotidiano Domani finiti sotto inchiesta a Perugia semplicemente per aver fatto il loro lavoro di giornalisti di inchiesta», è la nota dell’esecutivo Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai: «Viene contestato non di aver scritto falsità o di aver diffamato qualcuno, ma di aver realizzato inchieste giornalistiche con carte vere ottenute da fonti giudiziarie e per questo rischiano fino 5 anni di carcere.Un fatto sconcertante in un paese occidentale, ancora più inquietante se si pensa che l'inchiesta è partita dopo l'esposto del ministro della difesa Crosetto. L'Usigrai è al fianco della Fnsi per tutte le iniziative che vorrà intraprendere a tutela dei colleghi». CommentiDare notizie vere è un lavoro sempre più difficileEmiliano FittipaldidirettoreContro l’informazioneMa torniamo all’inchiesta. La procura ha escluso il dossieraggio. Infatti nelle carte dell’accusa ai cronisti non c’è traccia del termine “dossieraggio”. Né alcuna ipotesi di “centrali di spionaggio”. Eppure i titoli dei giornali hanno questo tenore: «Vip e politici spiati, la fabbrica dei dossier, ricatti».Nulla di tutto questo: il reato più grave contestato è l’abuso d’ufficio, al finanziere e al magistrato. Se ci fosse una centrale di spionaggio occulta con mire eversive la procura avrebbe contestato l’associazione per delinquere. Se ci fossero stati favori in cambio di documenti, i giornalisti dovrebbero fare i conti con accuse di corruzione. Invece l’ accusa è quella di aver ottenuto documenti da una fonte giudiziaria privilegiata e di averli pubblicato notizie vere.Per questo - secondo le reazioni di un pezzo della categoria «l’inchiesta di Perugia è un attacco frontale al giornalismo di inchiesta». Non è la prima volta che Domani affronta il tentativo di delegittimazione da parte della destra e delle procure: dai carabinieri in redazione a caccia di articoli su richiesta del sottosegretario Claudio Durigon al rinvio a giudizio del direttore Emiliano Fittipaldi reo di aver pubblicato un verbale d’interrogatorio di Domenico Arcuri in cui veniva nominata Giorgia Meloni, fino alle richieste di denaro di lobbisti, politici e aziende di stato con diffide a raffica.L’andazzo non riguarda solo Domani. Prima di Crosetto era stato l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ha dare il via alla caccia alle fonti: lo sa bene Report, la trasmissione di Sigfrido Ranucci, al quale la procura di Roma ha scandagliato i tabulati telefonici per individuare la fonte. Denunce e diffide. Succede a chiunque faccia giornalismo investigativo. Dalla testata Irpimedia al piccolo quotidiano L’Immediato, in Puglia. Tutti sotto attacco nell’Italia di Meloni.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFederico MarconiNato a Roma nel 1993, ha collaborato con L'Espresso. Ha realizzato inchieste sul ritorno del neofascismo, la criminalità organizzata, le lobby e il finanziamento della politica, i conflitti di interesse e i rapporti di potere di esponenti di governo.
ArcelorMittal: continua la trattativa con il GovernoRoberto Fico contro il ritorno di fiamma con Salvini
Salvini affronta le sardine: sarà in piazza al prossimo flash mob
Francesco Oggiano, Autore a Notizie.itManifestazione dei sindacati a Roma: Cgil, Cisl r Uil in piazza
Matteo Salvini, al via oggi il tour in CalabriaSardine in piazza, suor Giuliana si unisce al movimento anti-Lega
Venezia, ok della Camera: Mose completato entro 2021Manovra: Patuanelli annuncia il rinvio della plastic-tax
Conte replica a Le Iene su presunte fatture comuni con AlpaNotizie di Politica italiana - Pag. 601Trattativa Stato-mafia: Berlusconi sceglie il silenzioToninelli posta foto bilocale in risposta alle accuse di Sallusti
M5s, al via il voto per scegliere i candidati in Emilia e Calabria
Notizie di Politica italiana - Pag. 603
Prodi sulle sardine: la difesa dell'ex presidente del ConsiglioIlaria Cucchi attacca Salvini per corruzione e rimborsi elettoraliMes, scontro Italia-Germania: chi salva le banche di chi?Sardine puntano in alto: l'obiettivo dichiarato da Mattia Santori
Fondo salva-Stati, Conte risponde alle accuse di SalviniMetafore calcistiche nella politica: un'attrazione irresistibileSondaggi elettorali Emilia Romagna: centrodestra avantiNotizie di Politica italiana - Pag. 598