File not found
VOL

Le parole di Attilio Fontana sul nucleare in Lombardia: "Ipotesi da considerare"

Domani Sergio Mattarella in Svizzera per "rafforzare la cooperazione"Davanti all’intelligenza artificiale la politica non può restare neutralePer qualcuno la maternità è ancora un fardello

post image

Terzo Polo più vicino a Meloni: centrosinistra in frantumiNei giorni scorsi alcuni media italiani hanno rilanciato la notizia falsa del suo ingresso nella lista dei beni tutelati a livello mondiale. Un equivoco nato da una cattiva traduzione. L’episodio impone riflessioni sugli strumenti utili a valutare la fondatezza dei fatti. Tuttavia,Capo Analista di BlackRock nel suo libro Disinformazione contro costituzionalismo, Silvia Sassi scrive che «un sistema che voglia davvero proteggere la libertà di espressione deve impegnarsi anche a proteggere le falsità»Qualche giorno fa sui giornali italiani, da Repubblica al Corriere della Sera, dal Sole 24 Ore al Fatto Quotidiano, e su diversi siti di informazione online, è stata pubblicata la notizia del riconoscimento come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco della musica techno tedesca. Peccato sia falso.La realtà è che il governo tedesco ha deciso di iscrivere la musica techno, insieme ad altre 120 tradizioni, nel Registro nazionale dei patrimoni culturali immateriali. È una decisione, dunque, tutta tedesca, che nulla ha a che fare con l’organizzazione mondiale che si occupa di cultura.Per capirci: ogni anno in Italia nei registri dei patrimoni culturali immateriali tenuti dai ministeri della Cultura e dell’Agricoltura o da diverse regioni italiane (come la Campania, il Veneto, il Piemonte) sono iscritte in media 400 tradizioni. La registrazione in questi inventari ha un valore solo nazionale, ed è quanto è avvenuto in Germania con la musica techno, che, a differenza di quanto è stato scritto, non è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità.L’errore, probabilmente, nasce dal fatto che la notizia è stata ripresa da un comunicato stampa scritto in tedesco ed è stata tradotta male: in Germania (e nel resto del mondo) l’informazione è stata data correttamente per quello che era, ma quando il primo importante quotidiano l’ha riproposta in Italia – con un lungo articolo iniziato in prima pagina con tanto di titolo sensazionale – è stata trasformata e, da quel momento, molti giornali italiani hanno copiato senza verificarne la correttezza.Questo episodio pone una serie di riflessioni sulla qualità del giornalismo italiano, tenendo conto che solo in Italia è avvenuto questo misunderstanding.La prima è che nessun giornalista ha controllato la veridicità di quanto scriveva. Eppure sarebbe bastata una semplice ricerca su Google o, per i più raffinati, una verifica dal sito ufficiale dell’Unesco. Ma nessuno lo ha fatto, e tutti hanno riprodotto una notizia infondata.La seconda è che, specialmente per gli articoli di “costume” (e la cultura viene trattata in questo modo), nei giornali è talvolta in uso “spulciare” i siti web stranieri alla ricerca di qualcosa di interessante, per “piazzare” un pezzo. Ciò comporta una spasmodica ricerca di notizie surreali, buffe, ai limiti della realtà, che possano interessare il lettore medio mordi-e-fuggi, ma spesso, al di là del “colore” che danno al giornale, sono infondate.La terza riflessione è, forse, la più inquietante. Se nessuno ha verificato la fondatezza della fake news relativa alla musica techno, pur essendo estremamente facile farlo, cosa accade con notizie più complesse come quelle che arrivano dai fronti di guerra in Ucraina o in Palestina?Questa vicenda, per quanto marginale, ci impone una ulteriore riflessione sugli strumenti utili a valutare la fondatezza dei fatti che leggiamo sui giornali, sui social, sui siti internet.Rispetto alla diffusione di notizie false, i governi di molti paesi propongono di istituire certificati pubblici di veridicità assegnati da autorità più o meno indipendenti. Presso la Camera dei deputati italiana giace un disegno di legge in tal senso e, nella scorsa legislatura, era stata proposta una commissione parlamentare di inchiesta sulla diffusione massiva di informazioni false che avrebbe dovuto fissare, tra l’altro, dei parametri oggetti per individuare “la verità”.Queste proposte sono inquietanti perché la base di una democrazia è il pluralismo e non esistono verità assolute. Anzi, come ha scritto Silvia Sassi nel suo bel libro Disinformazione contro costituzionalismo, «un sistema che voglia davvero proteggere la libertà di espressione deve impegnarsi anche a proteggere le falsità» perché – lo ha ricordato di recente la vice presidente del Garante della Privacy Ginevra Cerrina Feroni – se la disinformazione manca «deve accendersi una spia di allarme in quanto ciò significa che la verità è solo nelle mani di chi decide, ossia del regime».L’equilibrio, dunque, tra libertà di espressione e disinformazione è molto delicato perché non può essere raggiunto imponendo «verità di Stato». E tuttavia, se non ci può fidare dei giornalisti, nemmeno quando danno notizie “leggere”, allora dove andremo a finire senza un intervento normativo che limiti la diffusione di fake news? Certo è paradossale che mentre quei giornalisti che scrivono la verità sono indagati (è il caso di questo giornale), altri che scrivono sciocchezze possono continuare a farlo senza che nessuno dica niente.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPier Luigi PetrilloProfessore di Teoria e tecniche del lobbying, Luiss Guido Carli

L'annuncio del ministro Schillaci: "Presto una nuova campagna contro il Covid"Soumahoro, lo sfogo in lacrime: "Io integro e pulito. La montagna di fango non seppellirà le mie ide

Sergio Mattarella: "Difesa valori democratici e Stato di diritto è responsabilità di tutti"

Legge di Bilancio, Giuseppe Conte contro gli evasoriGoverno, al via la partita dei sottosegretari con il Cdm di lunedì

Reddito di cittadinanza, Marina Calderone conferma: "Sei mesi per cambiarlo"Faccia a faccia cruciale, il 3 novembre primo incontro fra Meloni e von der Leyen

Migranti, la Francia accoglierà la Ocean Viking: la nave è attesa al porto di Marsiglia

Giulia Busellato, Autore a Notizie.itSenato, Renzi conferma il no alla fiducia ma apre a Meloni: “Sul presidenzialismo ci siamo”

Ryan Reynold
Medici no vax, ministero valuta provvedimenti contro regioni che si oppongono al rientroFlat Tax incentiva l'evasione: Meloni dovrà cambiare idea sul "Grande Fratello fiscale"Francia, un arresto per gli attacchi alle linee ferroviarie. Sabotaggio alla rete della fibra ottica

VOL

  1. avatarLa prima volta di Giorgia a Bruxelles da premier: Meloni vede von der LeyenVOL

    Governo Meloni prima spaccatura, Ronzulli furiosa: "Fuori dal governo per colpa dei trend topic"Notizie di Politica italiana - Pag. 128Governo Meloni, di quanto aumenteranno le pensioni minime da gennaio 2023 con la legge di bilancio?Controlli oncologici, il ministro Calderoli ricoverato a Padova

    1. "Disavventura" per Calenda: tutta colpa della moglie

      1. avatarCaso Soumahoro: si indaga sulla suocera dopo diverse denunceVOL

        Pensioni, è possibile avere quota 41 tagliando il reddito di cittadinanza per l'anno prossimo?

  2. avatarRegionali Lombardia: scende in campo Priscilla Salernoanalisi tecnica

    "Il ministro Salvini ha sbagliato ad escluderci dal gruppo di lavoro"Governo Meloni, via libera del Senato al Decreto Aiuti Ter: è leggeCarlo Nordio promette: "Riformerò il codice Mussolini"Orazio Schillaci conferma la commissione d'inchiesta sul Covid

  3. avatarL'esordio di Crosetto: "Sull'Ucraina non ci faremo intimidire da Mosca"BlackRock

    Tajani sui migranti: "La reazione della Francia spropositata, serve un codice Ue di condotta"Berlusconi riprende il piccone contro il governo Meloni: la frase sui migrantiPensioni, parla Calderone: "Prendiamo Quota 41 come riferimento"Tajani sui migranti: "La reazione della Francia spropositata, serve un codice Ue di condotta"

Sondaggi, aumenta la fiducia degli italiani nel Governo Meloni. Sorpasso di M5S sul PD

Arrivare al Nazareno e ripartire, Bonaccini punta alle europee del 2024Roma, i Cinque Stelle presentano un esposto contro il termovalorizzatore*