Università di Cambridge, 5 studenti morti per suicidio in 4 mesiGhana, identificati due casi di virus MarburgSorelle di 24 e 23 anni trovate morte in casa oltre un mese dopo il decesso
McDonald’s in aereo, multa da 1800 euro per cibo non dichiaratoll californiano negli Anni 70 vinse anche gli Us Open,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock ma è diventato celebre grazie alle sneaker Silvia Nittoli 28 giugno - 09:55 - MILANO Capita di essere stato uno dei più famosi tennisti al mondo, ma di essere ricordato per un paio di scarpe. Stanley Roger Smith, campione di Wimbledon nel 1972 e vincitore degli US Open l’anno precedente, nei tornei del Grande Slam trionfò anche cinque volte nel doppio. Tuttavia, il suo nome è universalmente associato a un iconico paio di sneakers: le Adidas Stan Smith, caratterizzate da una tomaia in pelle bianca e una linguetta verde sul tallone. Protagonista del documentario “Chi è Stan Smith?”, ispirato al suo libro “La gente pensa che io sia una scarpa” e prodotto da LeBron James, l’ex tennista californiano è consapevole che le scarpe che portano il suo nome abbiano in qualche modo eclissato i suoi successi in campo. «Ai miei tempi c’era un certo Jack Kramer, una figura pionieristica nel tennis professionistico che aveva dato vita all’Atp. La sua racchetta, la “Jack Kramer”, era la più venduta. Un giorno mi disse: “La maggior parte delle persone non mi ha mai nemmeno visto giocare, dunque non è detto che le nuove generazioni si ricorderanno di te”». Stan Smith, lei quante Stan Smith possiede? "Quasi cento, forse di più. E le ho indossate tutte. Le più particolari sono un modello in oro 24K e un altro disegnato da Pharrell Williams che sembrano fatte con tessuto da tappezzeria. Peccato non aver tenuto quelle originali che ho indossato per la finale 1972 che ho vinto a Wimbledon" In ricordo di quella finale, però, ha creato un modello speciale. "Ho realizzato un paio per celebrare la rivalità con Ilie Nastase, prodotte con materiali speciali e cuciture esterne. La nostra rivalità risale agli anni Settanta. Lui mi ha battuto qualche volta nei Master, io ci sono riuscito quattro volte in Coppa Davis e poi, appunto, nella finale di Wimbledon di 52 anni fa. Lui è disegnato sulla scarpa sinistra e io sulla destra" Ne ha create altre con ex colleghi? "Sì, in occasione di una collaborazione con Rod Laver: il mio volto sulla linguetta destra e il suo sulla sinistra. Le nostre foto sono stampate sulle suole interne e sono realizzate con materiali riciclati". Cosa pensa di Jannik Sinner? "Oggi è il migliore al mondo. Lui, Holger Rune e Carlos Alcaraz si daranno battaglia come fecero Nadal, Federer e Djokovic. Di Sinner adoro quella che io chiamo “potenza liquida”: un gioco molto fluido, per il quale usa tutte le parti del corpo per creare questa forza che esce dalla racchetta". Sinner è il migliore al mondo. Lui, Rune e Alcaraz si daranno battaglia come fecero Nadal, Federer e Djokovic"Stan Smith Rivede il suo stile di gioco in qualche tennista di oggi? "Ai miei tempi avevamo uno stile diverso. La maggior parte faceva il serve-and-volley. La gente pensava che fosse noioso. Ora i giocatori battono e stanno sempre dietro e la gente pensa che sia noioso. La varietà è il pepe della vita, perciò mi è piaciuto uno come Federer in grado di fare cose diverse. Anche Alcaraz è un buon esempio di tennista che entra a rete e che sta indietro e sa alternare colpi diversi. Possiede un grande drop shot, è delicato e potente allo stesso tempo, è divertente guardarlo. In più ama molto il gioco, è evidente se lo si osserva durante le partite combattute, anche quando perde". John McEnroe è uno dei tennisti che compare nel suo docu. Che rapporto avete? "Abbiamo avuto una relazione altalenante. La cosa divertente è che mia moglie Marjory e le sue quattro sorelle vivevano vicino ai McEnroe e la sorella di mia moglie è stata la prima ragazza che John ha baciato. Giocare con lui nella squadra di Davis non è stato facile, era un vero idiota in campo. Ho dovuto fare i conti con questa cosa. Ma da allora abbiamo avuto modo di parlare di vecchie questioni e adesso abbiamo un buon rapporto". C’è stato qualcuno che non si aspettava di vedere con indosso le sue scarpe? "Quasi quarant’anni fa mi capitò di incontrare l’ex Segretario di Stato americano, George Shultz. Indossava le Stan Smith. Mi disse: 'Il mio medico mi ha detto che devo indossare le tue scarpe per il mio problema ai piedi'". Stile Gazzetta: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
Morto dopo aver bevuto un'intera bottiglia di Jägermeister in due minutiLe toccanti parole della mamma di Archie: “Ha lottato fino alla fine, sono fiera di lui”
Il ministro degli esteri russo è in Africa alla ricerca di alleati
Guerra in Ucraina, Putin: “Avanti con l’offensiva dopo la presa del Lugansk”Twitter contro Elon Musk, la "vendetta" contro il patron di Tesla: ora è processo rapido
Poliziotto stermina la famiglia, uccide due ragazzi e poi si suicidaUSA, la Casa Bianca è stata colpita da un fulmine: 3 morti
Salman Rushdie starebbe meglio, lo scrittore staccato dal ventilatoreBambino morto a Sharm, lo zio: "Deceduto tra le braccia di mia sorella"
Gemelli siamesi di 3 anni che condividono il cervello separati in BrasilePapà uccide la figlia 19enne investendola più volte con l'auto dopo una liteUn uomo dorme in mutande sul tetto dell'auto, viene scoperto con le telecamere in casaUsa, bimbo di 9 anni uccide una 15enne: stava giocando con una pistola
Caso di poliomielite in USA: ragazzo non vaccinato rimane paralizzato
Chicago, sparatoria durante la parata del 4 luglio: catturato il killer
Vaiolo delle scimmie, la Spagna conferma il primo mortoL’annuncio di Taiwan: “Ci prepariamo alla guerra”Va a pesca ma viene azzannato da un coccodrillo: 15enne mortoTerremoto in Germania, la magnitudo è pari a 4.2
Lutto nel mondo della cucina, è morto lo chef Alastair LittleSi affacciano per osservare le tartarughe e vedono un coccodrillo con un cadavere in boccaOntario, compra per la prima volta un biglietto e vince alla lotteriaAccoltellato a morte da un 15enne per aver difeso la figlia dai bulli