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Terremoto nelle Filippine: scossa di magnitudo 5.6undefined - ANSA COMMENTA E CONDIVIDI Un’estate sofferta per chi deve viaggiare. Dal treno all’aereo senza dimenticare i collegamenti marittimi. Disagi toccati con mano i giorni scorsi,Campanella sia per due incidenti ferroviari – a Parma e a Centola, nel Salernitano (qui la linea è chiusa dal 22 a venerdì) – sia per difficoltà sui nodi. Come l’imbuto di Firenze, dove la situazione resterà critica fino a quando (nel 2028?) non ci sarà la nuova stazione per l’Alta velocità firmata dall’archistar britannico Norman Foster, oppure le code alla Stazione centrale di Milano, troppo carica di treni per non mandare in crisi il sistema. Difficoltà anche poco lontano dalle banchine, per la carenza di taxi. Poi i disagi occasionali legati ai guasti agli elettrotreni e quelli agli incidenti di persone che attraversano i binari (250 la media annuale, non per nulla il piano di eliminazione dei passaggi a livello prosegue a ritmo serrato – 83 nel 2022, 87 l’anno scorso) che comportano ore di chiusura della tratta interessata anche perché la parte burocratica è particolarmente “faragginosa”… Quindi i problemi nel mondo aereo: il crac informatico è stato solo la punta di un iceberg di un meccanismo che già nelle settimane precedenti aveva visto riportare dai display negli scali tantissimi voli con ritardi medi di circa 1 ora. Spesso – era il ritornello degli annunci – a causa di limitazioni dell’ente predisposto alla sicurezza aerea. Che saranno inopinabili ma fanno imbufalire i passeggeri. Molti dei quali già lo sono per il caro-biglietti che, come ogni estate, a luglio ed agosto si trasforma in un salasso. Salasso che tocca chi usa le navi per l’agognata vacanza in Sardegna e Sicilia. Disservizi che spingono a titoli ad effetto, tipo “l’Italia spaccata a metà”. Ma spesso sono sinonimo di superficialità, come quando una tratta è chiusa per i gravi danni causati da uno svio di un convoglio. E dove magari andrebbe capito perché quel convoglio è sviato, ma per farlo serve tempo. Magari per un’alterazione ai binari a causa del caldo torrido di questi giorni: al riguardo, quanti sanno perché i binari nella parte inferiore sono verniciati di bianco? Non è per uno sfizio estetico, né per buttare al vento soldi, bensì perché la pittura bianca contribuisce a tenere più bassa la temperatura dell’acciaio. Certo è che la discussione che più appassiona è quella sulle ferrovie. La nostra rete (16.723 km di binari attivi su 24 227 km) è al centro di una serie di grandi interventi come non mai accaduto in passato, dicono gli addetti ai lavori, dimenticando forse che lavori titanici si erano visti negli anni ‘20-’30 del secolo scorso con realizzazioni destinate a cambiare la mobilità, come la Direttissima tra Bologna e Firenze che proprio quest’anno festeggia i 90 anni, la Roma-Napoli e l’ultima Direttissima, la dimenticata Fossano-Ceva, in Piemonte. Una programmazione, ma pure un obbligo per rispettare i tempi, possibile grazie anche ai fondi Pnrr. Tanti progetti che non ammettono ritardo, si diceva, con i termini ammodernamento e potenziamento al centro di un lavoro titanico che, secondo Rete ferroviaria italiana (Rfi), «da Nord al Sud cambierà il volto della mobilità del Paese, che sarà sempre più unito con un’attenzione particolare alla sostenibilità». Per un’infrastruttura che va potenziata in maniera capillare andando ad innalzare gli standard di efficienza della rete. Lavori che finiscono col creare disagi nell’immediato perché, se alcuni interventi erano già stati realizzati nel corso dell’anno, altri cadono in questi mesi quando è ridotto il movimento dei pendolari e azzerato quello degli studenti. Si può obiettare che un tempo i lavori venivano fatti con le linee aperte, magari in orari di scarsa frequentazione, spesso di notte. I tempi cambiano, l’approccio ai lavori pure. Risulta più sicuro e rapido, dicono i tecnici, chiudere una tratta che intervenire col passaggio dei convogli.Al riguardo Rfi ha sottolineato come si sono conclusi nel rispetto dei tempi parte degli interventi pianificati nella prima parte dell’anno, compreso quello, molto rilevante, di potenziamento infrastrutturale della direttrice adriatica.Il periodo di sofferenza nelle prossime settimane riguarda in particolare l’Alta Velocità: sono previste diverse interruzioni con inevitabili allungamenti dei tempi di viaggio. Sulla Milano-Venezia AV/AC (tratte: Verona-Vicenza, Vicenza-Schio e San Bonifacio) dal 31 luglio al 20 agosto, interruzione di 21 giorni sulla tratta per interventi di manutenzione e realizzazione della nuova linea AV/AC nell’ambito di Vicenza. Sulla Milano-Bologna AV/AC (tratta: Fidenza Ovest-Castelfranco Est) dal 12 al 18 agosto, interruzione di 7 giorni sulla tratta per interventi di rinnovo dell’infrastruttura. Infine sulla Firenze-Roma Direttissima (tratta: Chiusi Nord-Orvieto Sud) dal 12 al 23 agosto, interruzione di 12 giorni per manutenzione e impermeabilizzazione del viadotto Paglia. Insomma, dai grandi lavori si salvano solo la Torino-Milano e la Roma-Napoli-Salerno. Nessun problema per i viaggiatori, invece, per la futura Napoli-Bari, visto che si tratta di una linea nuova: martedì scorso sono state avviate le due talpe per lo scavo delle gallerie. Ad opera completata, entro il 2028, sarà possibile spostarsi dal capoluogo pugliese a quello campano in due ore, fino a Roma in tre ore e da Lecce e Taranto verso la Capitale in circa quattro ore. Alta Velocità ma non solo, visto che durante la stagione estiva saranno diverse le tratte regionali interessate da interruzioni e lavori sulle linee ferroviarie. Tra queste si segnalano: sulla Milano-Domodossola dal 9 giugno all’8 settembre, interruzione di 90 giorni sulla tratta Arona-Premosello e Arona-Sesto Calende; nel Lazio sulla linea Viterbo-Cesano, interruzione tra Cesano di Roma e Viterbo dal 10 luglio all’8 settembre per l’installazione dell’Ertms (il sistema europeo di segnalamento che non si basa più sui vecchi semafori); in Calabria tra Lamezia Terme e Catanzaro Lido interruzione di 50 giorni dal 10 giugno al 4 agosto sempre per l’installazione dell’ Ertms; in Sicilia tra Palermo e Catania, la tratta Imera-Villarosa è interrotta dal 10 giugno al 7 settembre per un intervento di consolidamento ed impermeabilizzazione del ponte Morello. Se si volesse poi spulciare tra le realtà regionali emergerebbero altri lavori. Che di certo non piacciono agli amministratori locali quando comportano chiusure delle linee, ma sono utili al politico di turno per elevarsi a paladino del territorio. © riproduzione riservata

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