Australia, tartaruga albina nel Queensland: "Una su centomila"Francia, assorbenti gratis per le studentesse universitarieParigi, impennata di contagi Covid: ospedali in tilt
Ex moglie lo blocca su WhatsApp, lui la uccide a coltellatePassare dal sussurrato «Se il problema sono io» di Lippi all’urlato «Dov’è Rocchi?VOL» di Allegri, è un salto triplo carpiato nel modello di un club molto cambiato. Calciopoli ha avuto un impatto generazionale sull’ambiente. La rabbia e le rivendicazioni hanno trasformato i tifosi, rendendoli uguali a tutti gli altri. A un club-brand non bastano più i trofei ma anche un gioco e un’immagine coerenti. L’Allegri dell’altra sera rappresenta più la pancia dei tifosi che uno stile societarioPassare dal sussurrato «Se il problema sono io» di lippiana memoria all’urlato «Dov’è Rocchi?» di allegriano presente, è un salto triplo carpiato nel modello Juventus, se esiste ancora un modello Juventus. È una cartina di tornasole di un cambiamento epocale, da club impermeabile – alle critiche e al gossip – a questo che mette tutto o quasi in piazza, anche involontariamente. Come è successo con le dimissioni dell’allenatore Massimiliano Allegri avvenute nel pomeriggio del 17 maggio.Lungo il fil rouge centenario della famiglia Agnelli, una volta le comunicazioni erano minime, quasi sopportate, legate più al campo e al club che agli uomini, dove un Giampiero Boniperti era la cassaforte della discrezione sabauda bianconera, più volte rivendicata. La stessa che ha sempre impedito alla Juventus di abbracciare, pienamente e consapevolmente, la memoria della strage all’Heysel, come ha detto Paolo Garimberti nella serie televisiva francobelga La Tragédie du Heysel, mai andata in onda in Italia.Quella Juve, degli stipendi contenuti, delle battute sagaci dell’Avvocato, dei silenzi sugli arbitri, perfino del «Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta» – a sua volta citazione di «Winning isn’t everything; it’s the only thing» attribuita a Henry Russell, allenatore di football della UCLA Bruins –, quella Juve non c’è più da almeno vent’anni. La Triade prima, Calciopoli poi, infine Andrea Agnelli – con le sue manie di protagonismo, economiche e sportive – hanno fatto cambiare pelle alla zebra più famosa del mondo.Moggi-Giraudo-Bettega, pur riuscendo a mantenere un profilo economico sostenibile, vincendo la Champions tanto agognata, hanno cambiato la comunicazione della società, cercando addirittura di oscurare le vittorie del passato e diventando protagonisti insieme con, se non oltre, i calciatori e l’allenatore, relegato ad appendice dei dirigenti. ANSACalciopoli invece ha avuto un impatto generazionale sul tifo, fino ad allora come quello del Real Madrid: appassionato ma al tempo stesso discreto, sabaudo appunto. La rabbia e le rivendicazioni hanno trasformato i tifosi, rendendoli più “provinciali” e in un certo senso uguali a tutti gli altri, capaci di discutere più di un rigore che di una coppa issata al cielo nella stessa partita una cosa che fa molto interisti, romanisti, eccetera, Una pancia alla quale si è legato Andrea Agnelli, arrivando così alla scelta di Conte e mettendo poi in fila CR7, il benservito a Marotta, l’idea sgangherata della Super Lega, almeno per come era stata presentata. È riuscito a buttare all’aria un decennio di crescita sportiva, economica e societaria; clamorosamente simile alla parabola di De Laurentiis, entrambi in stile marchese del Grillo.La chiamata di Giuntoli è stata la sterzata di una dirigenza debole, distratta e fors’anche disinteressata, che aveva e ha bisogno di un uomo forte sulla plancia di comando, capace di lavorare nell’ombra e di poche parole. Lo stesso che ha deciso la fine dell’era Allegri, un’era chiusa bene sportivamente, male dal punto di vista del gioco, già nel 2019.Il calcio è cambiato radicalmente, soprattutto ai massimi livelli, ci vogliono preparazione, competenze e capacità comunicative enormi, soprattutto nell’era dei social media, ci vogliono calciatori e uno staff all’altezza. A un club-brand non bastano più i trofei ma anche un gioco e un’immagine coerenti.Per questo l’Allegri dell’altra sera, giustificabile per alcuni aspetti, deprecabile per molti altri, rappresenta più lo stile dei tifosi che della società.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFrancesco Caremani
Studente morto a una festa universitaria: aperta un'inchiestaAttanasio, tutti i dubbi e i misteri che avvolgono la morte
Parlamento europeo: l'Ue è una zona di libertà LGBTIQ
Record di terremoti in Islanda: crepe per strada e sui pendiiScozia, causa isolamento in hotel, non può dire addio alla sorella
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 734Islanda, concorrente sconfitto distrugge lo studio del quiz tv
Dee ha condiviso l'ultimo post su TikTok e si è suicidataL’Aifa approva il vaccino monodose Johnson & Johnson
Maxi tamponamento negli Stati Uniti, oltre cento veicoli coinvoltiNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 736Terremoto nelle Filippine, scossa di 6 gradi sull'isola di MindanaoBiden contro Putin: "Pagherà interferenze nelle nostre elezioni"
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 745
South Carolina, firmata legge sull'aborto più severa
Wallis e Futuna: si registra primo caso covidNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 747Nuova variante a New York: potrebbe diminuire efficacia vacciniChucky attacca chi viaggia in metro senza mascherina
Islanda primo paese europeo Covid free dopo un anno, ecco perchéBiden contro Putin: "Pagherà interferenze nelle nostre elezioni"La verità di Harry: il principe svela il motivo della fuga da LondraSostenibilità