Governo, Berlusconi chiede a Draghi una “verifica di maggioranza”Flop del referendum, i primi a disertare sono stati quelli che l'hanno promossoM5S, restituzioni mancate per due milioni di euro: "Alcuni parlamentari non versano più"
Elezioni amministrative 12 giugno 2022, dove si vota? Tutti i comuni alle urneChe effetto avrà la visita di Giorgia Meloni sui rapporti dell’Italia con la Cina?Guglielmo E come si inserisce la ripresa degli accordi commerciali tra Roma e Pechino nell'ostilità tra Cina e Stati Uniti, alla vigilia di cruciali elezioni presidenziali? L’Adnkronos lo ha chiesto ad Ashley Tellis, Tata Chair for Strategic Affairs e senior fellow del Carnegie Endowment for International Peace, uno dei principali think tank globali. Tellis è stato anche consulente senior del Dipartimento di Stato americano ed è uno dei massimi esperti di Asia. “Bisogna partire dal rapporto tra Cina e Stati Uniti per capire come l’Italia gestirà la sua relazione con Pechino”, esordisce l’esperto. “Le due grandi potenze sono su un terreno di competizione e su quel terreno resteranno, chiunque sarà il prossimo inquilino della Casa Bianca. Possono cambiare elementi di stile e di gestione, a seconda che sia Trump o Harris a vincere le elezioni. Lui può essere più imprevedibile, lei tenderà a seguire il manuale tracciato da Joe Biden. Ma le questioni al centro della rivalità saranno tre: le tecnologie di frontiera, la competizione militare e l’area geopolitica/ideologica. Su questi fronti non ci saranno grandi mutamenti a partire da gennaio 2025, quando si insedierà il nuovo presidente”.Sul fronte Italiano ed europeo, le cose sono molto cambiate da quando l’Italia firmava il memorandum per la Belt and Road Initiative (2019) e il Parlamento europeo si apprestava a firmare il trattato per gli investimenti con la Cina (2020), poi messo in freezer con l’arrivo di Biden alla Casa Bianca. “Gli europei hanno ormai realizzato che la Cina è un rivale sotto il profilo economico”, prosegue Tellis. “Ovviamente lo è anche sul piano ideologico, quando si parla di diritti umani, ordine globale e regole internazionali. Nel lungo periodo, e questo ormai si percepisce anche nelle capitali europee, potrebbe diventare un rivale militare". "La visita di Giorgia Meloni non cambia questa prospettiva - ragiona - Lei ha preso delle decisioni ‘toste’ nei confronti di Pechino, come l’uscita dalla BRI, e ora cerca di stabilizzare i rapporti con Pechino. Ma la vedo molto più protettiva degli interessi italiani rispetto a certi suoi predecessori. In passato si è lasciato il campo libero alle dinamiche di mercato, mentre lei è pronta a usare i poteri dello Stato per proteggere il sistema produttivo e le aziende strategiche italiane, in un modo simile agli Stati Uniti. Non ci sarà una nuova e diversa relazione con la Cina”.Quella che è cambiata, sottolinea Tellis, è anche la posizione cinese nei confronti dell’Occidente: “I cinesi per quasi trent’anni sono stati convinti che l’assetto globale avrebbe garantito loro sempre più ricchezza e crescita. Ora si stanno rendendo conto che questa finestra di opportunità si sta chiudendo rapidamente, se non si è già chiusa del tutto. Dalla prospettiva di Xi Jinping, il mondo è diventato un ambiente molto più ostile all’idea di una crescita cinese inarrestabile, di un ruolo incontestato di potenza produttiva globale". "Eppure, il governo è ancora riluttante davanti all’idea di cambiare la propria strategia basata principalmente sull’export. E questo per una ragione politica: favorire la crescita e la domanda interna vuol dire creare una nuova classe media, una classe di imprenditori che poi inizierebbe a chiedere diritti politici, un ruolo maggiore nelle decisioni che invece al momento sono centralizzate dal Partito Comunista. Dunque l’attuale leadership continua a puntare su una strategia di crescita basata sull’export, che però presuppone l’esistenza di mercati pronti ad assorbire questa enorme produzione industriale. I mercati tradizionali, quelli occidentali, sono oggi più chiusi davanti al gigante asiatico, quindi si aprono due strade: da una parte gli strateghi cinesi continueranno a trattare con l’Occidente, con sempre maggiori difficoltà, per tenere aperti i canali di scambio, soprattutto nel settore tecnologico; dall’altra, punteranno alle economie emergenti. Il problema è che sono mercati molto meno sviluppati, che non possono garantire i tassi di crescita osservati negli ultimi decenni. Perciò Pechino si dovrà misurare con effetti a cascata su tutta la sua economia, già in sofferenza”, conclude Tellis. (di Giorgio Rutelli)
Crisi di governo, Conte: "Aspettiamo risposte da Draghi il prima possibile"M5s, Azzolina decide di lasciare Conte per seguire Luigi Di Maio
Di Maio verso l’addio al M5s: iniziata alla Camera la raccolta firme per un nuovo gruppo
Conte sul Governo: “Evidente frattura tra le forze di maggioranza senza M5S”Bollette luce e gas rateizzate e senza oneri fino a fine giugno
Stop grano dall’Ucraina, Draghi: “Rischia di causare una straordinaria crisi alimentare”Draghi incontra Macron: cosa hanno deciso su Ucraina e crisi energetica
Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte su Di Maio: "Non si permetta di minare il nostro onore"Maturità 2022 senza mascherina? Tutte le ipotesi
Nave parte da Mariupol. Salvini esulta, ma in realtà è piena di metallo e diretta in RussiaIl M5S è ufficialmente un partito: lo statuto in Gazzetta UfficialeDi Maio lascia il M5s, conferenza stampa: "Una scelta sofferta"Referendum 12 giugno 2022, le posizioni dei partiti: chi vota sì e chi vota no
Fratelli d’Italia in vetta al gradimento, crash Cinquestelle
Notizie di Politica italiana - Pag. 196
Covid, Costa: "Ci sono le condizioni per lo stop alle restrizioni dopo il 15 giugno"Crisi di governo, voto ad ottobre con esecutivo tecnico Amato? L’ipotesi Elezioni comunali 2022, Maurizio Lupi: "Con Bucci sindaco la città rilancia il triangolo Genova-Torino-Milano"Enrico Letta: "Governo di larghe intese termina con questo Parlamento"
Elezioni amministrative 12 giugno 2022: chi sono i candidati a L’Aquila?Renzi sulla crisi di governo: “Meglio quella che il caos”Ius Scholae in Commissione, toni accesi tra il deputato Mollicone (FDI) e la presidente CasaDi Maio e il Movimento 5 Stelle, il Consiglio Nazionale del partito discuterà sul suo caso