Terribile incendio in Francia: padre muore per salvare il figlio di 3 mesiLavrov: "Politica della NATO simile a quella hitleriana"Quali sono stati i peggiori incidenti ferroviari nella storia dell'India?
Terremoto a Tokyo, sisma di magnitudo 6.2 a est della cittàLa nuotatrice Benedetta Pilato - ANSA COMMENTA E CONDIVIDI Piangere di gioia,MACD senza che si capisca se sono lacrime di delusione. Oppure il contrario. Perché il confine è sottile. E la mente, a volte, può mentire anche a te stesso, confondere i sentimenti, ribaltare il cuore. Piangere per la felicità di un quarto posto, scaricando così la tensione e l’attesa, mentre il mondo fuori sospetta che sia rabbia per una medaglia sfumata. Un centesimo appena, un soffio di fiato, una goccia d’acqua che cambia il mondo. E a volte anche la vita.È successo a Benedetta Pilato, in questa Olimpiade già così piena di quarti posti azzurri, rabbia e sospetti. Perde il bronzo per un niente sul cronometro nei 100 metri rana di nuoto. Esce dall’acqua, va alla postazione Rai, e gocciola dagli occhi: «Ci ho provato fino alla fine – dice –, mi dispiace, però sono lacrime di gioia, ve lo giuro. Sono felice: un anno fa non ero neanche in grado di fare questa gara e oggi ho nuotato la finale olimpica. Questo è solo il punto di partenza. Tutti si aspettavano di vedermi sul podio, tranne me. Un centesimo è davvero una beffa. Ma sono felice, è andata bene così... ».Imbarazzo e stupore in studio, Elisa di Francisca, ex regina azzurra della scherma, dice che non le crede, che non si può essere contenti per un podio sfumato così. Che si gareggia per vincere e mai per perdere. Dibattito, polemica. Quasi che essere soddisfatti pur non avendo vinto sia un delitto (Di Francisca poi si scusa con Benedetta). Verità, finzione? Difficile capire, sbagliato giudicare. Di certo sono queste le situazioni in cui si intuisce il senso profondo delle cose. E solo abitando un’Olimpiade si può annusare quanta vita scorre dentro una gara andata male, una medaglia persa per un centesimo, o un’altra che se ne va per un voto malvagio.Ma anche l’importanza di esserci, di averci provato, di partecipare a un sogno. Comunque sia finito. Ha solo 19 anni Benedetta, e un talento forte. Avrà tempo per riprovarci. E probabilmente lo sa benissimo. Non oggi, ma ancora. Forse per questo piangeva, prima che il mondo dei feroci vedesse solo lo sconforto dell’insuccesso.Non è la prima, non sarà l’ultima. Prendete Filippo Macchi, argento nel fioretto dopo una contestatissima decisione degli arbitri che gli ha scippato la medaglia d’oro. Si è arrabbiato in pedana, ha protestato il giusto. Poi, a mente fredda, ha abbassato i toni: «La scherma – ha detto – è uno sport a discrezione degli arbitri. Ma se sono arrivato secondo è anche colpa mia perché vincevo 14-12 e avrei dovuto essere abbastanza bravo da chiuderla prima, questa finale. L’avversario che mi ha battuto? È un campione, e lo applaudo sinceramente».Ecco, si chiama stile. La parola che racconta meglio di tutte come siamo, anzi, come possiamo essere nelle difficoltà, nelle emergenze e nelle pressioni. Lì si capisce di che materiale siano fatti gli uomini e le donne. A volte basta un pensiero, una parola detta o non detta, perché lo stile è anche non dire quando è più opportuno tacere. L’Olimpiade ne offre a mazzi di storie del genere. Di persone capaci di vincere ma soprattutto di perdere. E allora viene in mente che sarebbe bello se potessimo essere come loro, anche solo per un quarto d’ora al giorno. Se sapessimo dire: grazie, va bene così, è comunque un gran risultato. Se riuscissimo a essere concreti e seri, appassionati ma non fanatici, esclusivamente competitivi. Se fossimo capaci di accettare un verdetto, anche doloroso, o un limite che non si è riusciti a oltrepassare: in famiglia, al lavoro, nello sport. Se potessimo mantenere il senso di avercela fatta pur non essendo il numero uno in assoluto, pur avendo altri davanti. Se, insomma, sapessimo vincere e perdere con la stessa forza, compresa la debolezza. Se fossimo capaci di godere appieno delle tante vittorie parziali che ci capitano. Se, in una parola, fossimo diversi. Campioni, comunque campioni.
Svezia, attacco in una scuola: sconosciuto accoltella diverse personeLibro preso in prestito torna in biblioteca dopo un arco di tempo smisurato
USA, deraglia un treno in Minnesota: trasportava materiali pericolosi
Domande a sfondo sessuale alle candidate per lavorare nell'ufficio di Bill Gates: è scandaloUcraina, bimba di 4 anni muore mentre gioca nei gonfiabili, personale distratto dai cellulari non interviene
Londra, anniversario Brexit: vietato esporre bandiere UeTreno passeggeri deragliato in India: morte 288 persone
Pride Bruxelles più di 100mila persone sfilanoAttacco davanti al consolato a Gedda: due morti
Tempesta tropicale in Brasile, almeno 11 i morti e 19 dispersiZelensky rompe il silenzio sulla situazione in RussiaSottomarino scomparso, capatati rumori di colpi: proseguono le ricercheSottomarino Titan: cos'è un'implosione e come ha provocato la morte dei passeggeri
Australia, uomo attaccato da un coccodrillo: "La mia testa tra le sue fauci"
Kiev, colpito un grattacielo nella notte: un morto e 4 feriti
Regno Unito, preside toglie cibi troppo grassi dalla mensa e i genitori degli studenti le sputano addossoTitan, il sottomarino scomparso: ecco il robot che potrebbe salvarloTitan, la moglie del CEO è parente di due passeggeri morti nel TitanicKiev, colpito un grattacielo nella notte: un morto e 4 feriti
L'8 maggio la Francia celebra la sua vittoria sulla Germania nazistaTerremoto a Panama, due scosse nella notte: l'allarme della Protezione civileUSA, rischio default: "Potrebbero dichiararlo dal primo giugno"USA, rischio default: "Potrebbero dichiararlo dal primo giugno"