File not found
ETF

Il Reddito di Cittadinanza costerà 1 miliardo in meno

Esselunga: previste 2500 nuove assunzioni nel 2019contouring naso: i trucchi e il miglior correttore nasaleReddito di cittadinanza: a Napoli è boom di cambi di residenza

post image

Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 178La produzione non è solo una minaccia per gli ecosistemi e la biodiversità,criptovalute ma anche per il clima. E dietro la lentezza del processo politico ci sono gli stessi interessi che fermano la transizione energetica: la plastica è il grande piano delle B dell’industria dei combustibili fossiliQuesta settimana parte a Ottawa, in Canada, il nuovo round dei negoziati Onu per arrivare a un accordo internazionale sulla plastica. Erano partiti quasi due anni fa in Kenya con ambizione e ottimismo, entrambe condizioni che sembrano essersi sgonfiate con il tempo.A guidare il nuovo round sarà il ministro canadese dell’Ambiente, Steven Guilbeault, che di recente ha provato a smuovere questo immobilismo. «Diversi paesi sembrano essersi dimenticati delle ambizioni originarie, cioè l’intenzione collettiva di un trattato che avesse armi per combattere l’inquinamento da plastica ed eliminarlo entro il 2040», ha detto Guilbeault in un’intervista a Climate Home.Questo accade nonostante quella contro la plastica sia una delle sfide ambientali con più consenso pubblico a supporto. Un sondaggio pubblicato nel report People vs Plastic di Greenpeace ha misurato che il sostegno internazionale ad azioni radicali è dell’82 per cento.Coalizione trasversaleGuilbeault non ha menzionato i paesi né gli interessi che si stanno opponendo a questo accordo. Ma tra i più ostili c’è una coalizione trasversale. Gli Stati Uniti hanno chiesto che il trattato non sia «legalmente vincolante», mentre tra gli oppositori più feroci ci sono l’Arabia Saudita, l’Iran e la Russia, che di recente si è opposta a «qualsiasi enfasi su misure restrittive alla produzione o al commercio di plastica», cioè le uniche che potrebbero avere un’efficacia su scala globale a un flusso da 400 milioni di tonnellate ogni anno, di cui solo il 9 per cento viene effettivamente riciclato.«Non ne usciremo riciclando» è il mantra dell’Agenzia ambiente dell’Onu che sta guidando il negoziato, ma è un’idea che non sembra fare presa sui paesi contrari all’accordo.La produzione di plastica non è solo una minaccia per gli ecosistemi e la biodiversità, ma anche per il clima, e dietro la lentezza del processo politico ci sono gli stessi interessi che fermano la transizione energetica: la plastica è il grande piano delle B dell’industria dei combustibili fossili.Il grande piano BSecondo un nuovo rapporto del Lawrence Berkeley National Laboratory, la plastica rappresenta il 12 per cento della domanda globale di petrolio e l’8,5 di quella di gas. Il risultato è che questo materiale compromette il clima quanto 600 centrali a carbone e rappresenta il 5 per cento delle emissioni globali di carbonio. Ed è un settore che oggi sta vivendo una traiettoria di crescita esponenziale: senza un trattato che fermi la produzione di plastica vergine, questa si troverà a raddoppiare o addirittura triplicare entro il 2050.A quel punto le emissioni di plastica nel 2050 sarebbero di 6,78 gigatonnellate, l’equivalente di 1.700 centrali a carbone. Se anche trovassimo il modo di avere una produzione elettrica interamente decarbonizzata entro la metà di questo secolo, l’aumento della materia plastica si troverebbe a vanificare molti di questi sforzi, consumando tra il 15 e il 19 per cento di tutto il nostro budget di carbonio a disposizione per rispettare l’accordo di Parigi. Oggi le bottiglie e le stoviglie di plastica sono uno dei principali ostacoli al rispetto degli impegni internazionali sul clima.In vista del negoziato di Ottawa, che prende il via domani, 23 aprile, anche un network di 160 istituti finanziari ha invitato i governi a creare le condizioni per avere questo accordo internazionale sulla plastica. Oggi la traiettoria di aumento della produzione è del 4 per cento ogni anno, per mettere l’economia circolare globale in linea con l’accordo di Parigi servirebbe, secondo i dati del Lawrence Berkeley National Laboratory, iniziare a ridurre la produzione del 12 per cento ogni anno, un risultato che può essere raggiunto solo con un trattato ambizioso e vincolante. Non solo l’accordo internazionale sulla plastica sarebbe il più importante in materia ambientale dai tempi dell'accordo di Parigi, ma ormai ne rappresenta anche una sua fondamentale integrazione per poter funzionare.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter e il podcast Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).

Cancellare il reddito di cittadinanza, la proposta di Forza ItaliaReddito di cittadinanza: Di Maio presenta il sito e la Card gialla

Manovra, taglio cuneo fiscale con rimodulazione bonus 80 euro

Jean-Claude Juncker: "Italia a crescita zero"Conti pubblici, Tria: "Sono ottimista su procedura d'infrazione"

G20, Conte e Tria positivi su procedura all'ItaliaAliquote Irpef 2019: calcolo, scaglioni e novità

StartupItalia Open Summit 2019: come raggiungere lo spazio Alcatraz Notizie.it

Eurostat, povertà in forte calo in Italia nel 2018Reddito di cittadinanza: come funziona e a chi spetta

Ryan Reynold
G20, Tria boccia i minibotMario Draghi, le parole agli studenti sull'uscita dall'euroIl Codacons boccia la manovra "non è del popolo, ma contro il popolo"

investimenti

  1. avatarAffiliate EXPO 2020: l'intervista agli organizzatoriVOL

    Il web to print parla italiano con StampaprintReddito di cittadinanza: pubblicati i moduli per la richiestaDazi, l'Italia è il quinto paese Ue colpitoAlitalia, Patuanelli incontra i commissari

      1. avatarNotizie di Economia in tempo reale - Pag. 176ETF

        Istat, il Pil dell'Italia rischia di scendere

  2. avatarEx Ilva, è scontro sugli esuberi: "Parole senza senso"investimenti

    Ecotassa auto 2019: le novità dal 1° marzoIl Reddito di Cittadinanza costerà 1 miliardo in menoMediaset, Pier Silvio Berlusconi alla conquista della GermaniaMinistro Tria contro tutti: "Debito al 140%? Non credo proprio"

  3. avatarBozza del Def, Tria punta al taglio dello 0,1% del Pilcriptovalute

    MutuiOnline fa causa a Google: risarcimento da 900 milioniLegge finanziaria, parla Gualtieri: "Niente misure restrittive"Commissariata Banca Carige, l'intervento della BCEStazione di Lagonegro, ferrovia del Sud chiusa nel 1987

Ministro Tria contro tutti: "Debito al 140%? Non credo proprio"

Pensioni, Ocse: "L'Italia deve alzare l'età effettiva"Taglio del cuneo fiscale: cosa cambia con il nuovo governo*