File not found
Economista Italiano

Camera, deputato leghista entra senza mascherina

Sondaggi politici, il governo Conte ha il 50% del consensoCoronavirus, Salvini tra i politici che diffondono più fake newsQuarta Repubblica, l'attacco di Maria Giovanna Maglie a Conte

post image

Coronavirus, Misiani propone il sostegno ai lavoratori in neroCiò che avviene nelle tre settimane della gara è qualcosa che sfugge alle logiche dei media contemporanei: in un periodo in cui lo sport vive un progressivo scivolamento verso la “dittatura degli highlights”,trading a breve termine il ciclismo in televisione recupera la dimensione dei tempi dilatati«E il prossimo anno in maggio sarà data di nuovo la partenza e l’anno dopo ancora e così via, di primavera in primavera, perpetuandosi la fiaba». Così Dino Buzzati chiudeva la sua corrispondenza dalle strade del Giro d’Italia del 1949 per le pagine del Corriere della Sera.Un’edizione particolare della corsa rosa: quella di un’Italia che timidamente e orgogliosamente si risvegliava dagli orrori della guerra, quella della leggendaria tappa Cuneo-Pinerolo con la lunga fuga di Fausto Coppi (considerata anni dopo la più epica della storia del Giro), quella che si correva poche settimane dopo la tragedia di Superga, con gli occhi ancora gonfi del lutto collettivo seguito alla scomparsa del Grande Torino.La penna di Buzzati scolpiva il senso più autentico del Giro d’Italia, il suo ciclico perpetuarsi, lo scandire delle stagioni, la sua dimensione narrativa che si trasmette sognante attraverso i racconti, le immagini, le imprese.Anche nell’epoca della comunicazione digitale, ciò che ancora caratterizza le corse ciclistiche a tappe (il Giro come il Tour) è la loro capacità di rigenerarsi, di riattivare un meccanismo di identificazione e simbiosi con il pubblico degli appassionati, di sospendere il flusso della bulimia informativa per costruire e riformulare immaginari.In fondo, ciò che avviene nelle tre settimane di Giro d’Italia è qualcosa che sfugge alle regole e alle logiche dei media contemporanei: in un periodo in cui lo sport vive un progressivo scivolamento verso la “dittatura degli highlights”, del frammento che diventa virale, il ciclismo in televisione recupera la dimensione dei tempi dilatati, dell’appuntamento feriale, di ore di diretta in cui placidamente sembra non accadere nulla e poi improvvisamente si accende la fiamma, la gara, la competizione.Anche la 107esima edizione del Giro d’Italia ha ribadito il suo carattere di grande narrazione popolare, tra gli ultimi baluardi di quel racconto collettivo della nazione che attraverso la rappresentazione televisiva ha costruito alcuni dei capitoli più importanti e suggestivi.Già dalla prima tappa, il 4 maggio, la corsa ha reso omaggio al Grande Torino, nel settantacinquesimo anniversario della tragedia di Superga, con arrivo in salita alla Basilica in un tripudio di bandiere granata; il giorno dopo, traguardo posizionato al santuario di Oropa, a venticinque anni da una delle più memorabili imprese di Marco Pantani.E ancora, il percorso impervio e mozzafiato delle Strade Bianche in Toscana, i luoghi di San Francesco d’Assisi in Umbria, il legame con l’archeologia e la paleontologia nella tappa con arrivo a Bocca della Selva in Campania, l’omaggio ai luoghi dell’alluvione in Romagna del 2023 nella giornata che dalla riviera ha portato la carovana nel ferrarese.Il tracciato del Giro sa essere anche un affresco del paese, il collante che puntella la nostra storia antica e recente, una straordinaria cartolina diffusa del patrimonio naturale e culturale che i territori italiani, nella loro diversità, possono offrire.Il ciclismo è uno sport che è cambiato radicalmente negli ultimi anni; è diventato materia di tecnicismi e di campioni inarrivabili dal punto di vista atletico, disegnando progressivamente una nuova meccanica della forza come della grazia, della fuga come della scalata.Mentre lo sloveno Tadej Pogacar, che è arrivato trionfante a Roma dopo un dominio assoluto, ha sbaragliato ogni concorrenza sin dai primi tornanti, il racconto televisivo della corsa si è aggiornato alternando informazione, specialismo e affondi culturali; la presenza dello scrittore Fabio Genovesi al fianco dei commentatori Rai è un delicato tocco di sapienza, regala purezza favolistica a un impianto drammaturgico in cui estasi e tragedia si fondono.Questo è il ciclismo, questo è, in fondo, il suo racconto mediatico che passa dalla televisione; gli ascolti, stabilmente oltre il milione e mezzo di media (in crescita rispetto alle ultime due edizioni), premiano quelle tre settimane di tregua del palinsesto, di un viaggio che si snoda attraverso strade solitarie e valichi invasi da ali di folla, montagne nobili e pianure sconfinate, campanili orgogliosi e rioni anonimi.Un grande romanzo fatto di mille capitoli, trame, storie, vite: Pogacar, gli inseguitori o ancora quei corridori ritardatari che arrancano sulle ultime salite, quelli che Pratolini paragonava ad anime dannate che Dante si era dimenticato di cantare, compongono tutti insieme il mosaico aspro della fatica.Il Giro d’Italia è la fiaba con cui siamo cresciuti, con tante morali quanti gli occhi che ogni anno si sgranano davanti al televisore o lungo la strada: apparentemente distante dai tempi televisivi, nel piccolo schermo ha trovato la sua sublimazione, il dispositivo perfetto per reiterare, primavera dopo primavera, l’inesauribile magia.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPaolo CarelliInsegna International Media Systems nella Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e svolge attività di ricerca presso il Ce.R.T.A. (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi). È coordinatore didattico del Master "Fare Tv. Gestione, sviluppo, comunicazione".

Campania, De Luca riapre per 7 giorni i mercati rionaliCoronavirus: aggiornamento di Fontana sui dati della Lombardia

Salvini: "Se scuola riaprisse 11 maggio ci manderei i miei figli"

Coronavirus, De Luca protrebbe chiudere le spiagge libereConte confessa: "Mi taglio i capelli da solo"

Coronavirus, annullata e rinviata la conferenza stampa di ConteNotizie di Politica italiana - Pag. 533

Coronavirus, passeggiate coi bambini: chi è d'accordo e chi no?

Conte, in arrivo 50 miliardi per famiglie e impreseCoronavirus, nelle attività maggiori controlli di sicurezza

Ryan Reynold
Il governo impone la fiducia sul decreto Cura Italia: testo blindatoDeputata viola la quarantena per andare al mare: multataMusumeci freddo sulla Fase 2: "Non riaprirò la Sicilia"

ETF

  1. avatarCoronavirus e il piano segreto del governo: i dubbi di FontanaBlackRock

    Salvini e la gaffe su pazienti e medici: "Devono finire di morire"Flash mob di Fratelli di Italia: a Palazzo Chigi con la CostituzioneFase 2, De Micheli soddisfatta: "Nessun caos trasporti"Coronavirus, Conte a Cremona annuncia fondo per aree più colpite

    1. Coronavirus, Conte su Fase 2: "Non sarà un liberi tutti"

      VOL
      1. avatarCoronavirus, Fontana sulle RSA: "Responsabilità non nostra"ETF

        Coronavirus, Boccia: "Serve chiarezza dagli scienziati"

  2. avatarCoronavirus: per Fontana è inaccettabile limitare libertà degli anzianiVOL

    Il Decreto aprile verrà approvato a maggio: slittato il cdmDe Luca contro Fontana in diretta video con Porta a PortaIl sindaco De Luca: "Vengo e conquisto Roma"Coronavirus, Berlusconi dice no al decreto Cura Italia

  3. avatarScontro governo-Regioni sulla fase 2, Conte: "Chi sbaglia paga"Campanella

    Coronavirus, Conte: "Il rischio è alto, prudenza sulle aperture"Dl imprese, lite fra Luigi Di Maio e Roberto GualtieriSalvini: "Dormiremo in Parlamento per avere risposte"Assessore Milano preoccupato: "Runner con mascherina è folle"

Coronavirus, colloquio Conte-Von der Leyen su misure europee

Renzi risponde alle fake news sui figli che violano la quarantenaCoronavirus, Azzolina sulla maturità: "Esame orale da 40 crediti"*