Uccisa al rave in Israele, il padre recupera il corpo con "trova il mio iPhone"New York, Fashion Week: si finge modello e sfila in passerellaUSA, bimba di 2 anni si perde nel bosco: salvata dai cani di famiglia
Israele annuncia l’espansione delle operazioni di terra a GazaLe attività nella scuola di Neve Shalom Wahat-al-Salam - Neve Shalom Wahat-al-Salam COMMENTA E CONDIVIDI A volte il sogno diventa realtà,VOL la speranza profezia. È successo, e continua a succedere, a Neve Shalom Wahat al-Salam, una sana follia capace di tenere insieme, abitanti della stessa terra, israeliani e palestinesi. A dispetto delle continue provocazioni politico-militari, malgrado l’ultima devastante crisi nata dall’attacco terroristico di Hamas cui è seguita la terribile risposta dello Stato ebraico. Non che l’orrore, la preoccupazione e la paura manchino, tutt’altro. Semplicemente gli abitanti del villaggio, posto tra Gerusalemme e Tel Aviv, credono che non esista alternativa al dialogo, che sia pace la parola finale da scrivere sui libri di storia che raccontano la regione. Attualmente in questa realtà nata nel 1972 dal coraggio e dalla passione di padre Bruno Hussar, vivono circa 300 persone distribuite in 80 famiglie, metà palestinesi e metà israeliane, che condividono ogni decisione e scelta del vivere comune.La scuola della paceUn programma tutt’altro che facile, da alimentare giorno per giorno. Per questo è nata la scuola della pace che guardando oltre i confini del villaggio si propone di formare alla cultura dell’incontro uomini e donne a partire dal loro vissuto, confidando poi che gli ex allievi, e succede spesso, siano motori del possibile cambiamento. È la famiglia, comunque, l’autentico cuore di quest’oasi, con un ruolo decisivo giocato dalle donne. Passa da loro molto del futuro della convivenza, della logica follia che alimenta una realtà unica nel suo genere. Una verità che vale in ogni campo, in particolare sul terreno educativo. Tra le perle di Neve Shalom Wahat al-Salam c’è infatti la scuola primaria dove sin da piccoli i bambini studiano allo stesso tempo in arabo e in ebraico imparando a conoscere e apprezzare le culture gli uni degli altri. Un piccolo seme di convivenza nuova che ha prodotto “repliche” in varie zone di Israele, Paese che invece prevede itinerari scolastici separati su base nazionale e religiosa.Il progetto“Ricostruire la fiducia”In questo ambito, ed è la campagna che Avvenire intende sostenere e a cui vi propone di contribuire, è nato il progetto, rivolto proprio alle madri, “Ricostruire la fiducia”, dopo l’attacco di Hamas e la reazione israeliana. Si tratta di affrontare le paure e le incomprensioni che gli ultimi terribili mesi hanno prodotto, rinnovando il processo di comprensione dell’altro, facendo emergere il buono che c’è anche in chi si potrebbe percepire come nemico. Non bisogna dimenticare, infatti, che circa i tre quarti dei bambini iscritti alla scuola primaria provengono da 19 diverse comunità: arabe, ebraiche, miste. Ecco allora il compito fondamentale delle madri da inserire sempre di più nel programma educativo, chiedendo loro di promuovere eventi, soprattutto sostenendo la loro capacità di alimentare la consapevolezza che anche all’ombra della guerra, il rispetto dell’altro è possibile.Incontri di dialogoLe attività previste dal progetto comprendono incontri di dialogo e discussione “facilitati” dal personale della Scuola per la pace e dagli insegnanti della scuola primaria, colloqui con psicologi e altri professionisti di salute mentale, visite al villaggio, attività binazionali per famiglie, maggiore coinvolgimento nelle attività scolastiche, lezioni comprese. Come a dire che la pace certo può crescere in un’aula scolastica ma per nascere e farsi largo ha sempre bisogno di un cuore di madre.Come partecipareI lettori di Avvenire potranno incoraggiare il progetto “Ricostruire la speranza”, sostenendo le attività della scuola elementare bilingue e binazionale di Neve Shalom Wahat al-Salam anche con un piccolo contributo ad Avvenire - La voce di chi non ha voce Banco Bpm Iban IT05Y0503401 741000000012201, causale Donne per la pace. Per le donazioni non è possibile fruire della detrazione in sede di dichiarazione dei redditi.Si ringrazia l’Associazione italiana Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam (www.oasidipace.org), che condivide gli ideali del Villaggio e ne sostiene i progetti.
Terremoto, raffica di scosse nel mondo: cosa sta succedendo?USA, sfida folle su TikTok: morto a 14 anni per aver mangiato la patatina più piccante al mondo
USA, destituito lo speaker McCharty: è la prima volta
Israele, fan di Harry Potter ostaggio di Hamas: la reazione di J.K. RowlingGaza, Nbc: gli Stati Uniti lavorano al corridoio per far fuggire i civili
Attentato a Bruxelles, chi è l'attentatore: "Soggiornava illegalmente in Belgio"Sommergibile Titan: trovati altri resti umani
USA, seguono il proprietario in garage e gli rubano l'Aston MartinIsraele, il commento di Renzi: "Europa deve avere un esercito estero"
Allarme UNICEF: nel mondo quasi 46mila gli adolescenti suicidi ogni annoIsraele, il premier Netanyahu sull'attacco di Hamas: "È una guerra"Usa, Biden costruirà un nuovo tratto nel muro con il MessicoGuerra in Medioriente, cinque ore di cessate il fuoco: "Aperto il valico di Rafah"
Israele, l'esercito rassicura sulle condizioni degli ostaggi
Iran, 16enne in coma all'ospedale: si teme nuovo caso Mahsa Amini
India, si diffonde il virus Nipah: nel Kerala chiudono le scuoleFrancia, allarme bomba: evacuati gli aeroporti di Lille, Lione e TolosaMessico, presentati in Parlamento i resti di due corpi "non umani": il parere dell'espertoUcraina, Zelensky ha invitato il papa a Kiev: "Putin non è interessato alla pace"
Spagna, accordo Sanchez-Diaz: proposta settimana corta a parità di salarioTravis King: la Corea del Nord vuole espellere il soldato americanoGuerra Russia-Ucraina: abbattuti 11 droni ucraini nella notteAmburgo, chiuso aeroporto per minaccia terroristica su un volo