File not found
Campanella

Zelensky rompe il silenzio sulla situazione in Russia

Messico: uomini armati aprono il fuoco per strada, almeno 10 mortiDonna dispersa in Australia: sopravvissuta bevendo vino e mangiando dolciGuerra in Ucraina, nuovo bombardamento nella notte: una persona uccisa a Odessa

post image

I messaggi su WhatsApp di Stockton Rush: “Il sottomarino Titan è più sicuro di un elicottero”La violenza “assistita” è assai difficile da provare in sede giudiziaria ma provoca un danno invisibile. Ma ciò che maggiormente preoccupa e che si rileva nelle aule dei tribunali minorili è il meccanismo di riproduzione e di adattamento negativo,MACD all’interno della sfera adolescenziale, della violenza di genere che abbiamo visto declinata per gli adultiSolo a seguito della tragica morte della povera Giulia Cecchettin la violenza di genere è divenuta un tema ricorrente nel dibattito pubblico ed è di tutta evidenza come ancora non sia sufficiente quanto messo in atto in termini di politiche di contrasto, ricerche, progetti di sensibilizzazione e di formazione.Dal mio privilegiato angolo prospettico di giudice minorile e della famiglia ho modo di constatare impressionanti dati statistici: in Italia un bambino su tre ha assistito, impotente, a episodi di violenza tra le mura domestiche. In un caso su quattro ne sono stati coinvolti direttamente.Sappiamo bene che la violenza cosiddetta “assistita” è una violenza assai difficile da provare in sede giudiziaria, in quanto essa provoca un “danno invisibile”, di difficile rilevazione, spesso occultato, negato e sottovalutato.Al momento il reato di violenza assistita è previsto nel nostro codice penale solo quale circostanza aggravante del reato di maltrattamenti in famiglia (articolo 572 del codice penale).Il giudice può obbligare il maltrattante a lasciare immediatamente la casa familiare; in ambito civile può disporre la decadenza della responsabilità e ugualmente provvedere all’allontanamento del genitore. Il giudice, inoltre, può disporre anche l’intervento dei servizi sociali, o di un centro di mediazione familiare, o dei centri antiviolenza che sostengono e accolgono donne e minori vittime di abusi e maltrattamenti.Tuttavia è evidente che la strada da percorrere in ambito giuridico è appena all’inizio per la sua concreta attuazione poiché l’obiettivo è l’individuazione di interventi che favoriscano la costruzione di reti interistituzionali tra enti e servizi preposti e con altre agenzie del territorio, attraverso la determinazione di programmi di azione condivisi.Il quadro anagraficoPer quanto concerne il quadro anagrafico, colpiscono due percentuali: il 46,6 per cento dei minori sono in età prescolare e si tratta di una quota elevata di bambini e bambine che rischiano forse di passare più facilmente come “invisibili” per la loro età alla rete dei servizi educativi, sociali e sanitari.Per quanto riguarda la fase, delicatissima, delle segnalazioni che pervengono presso la procura minorile si registrano, tra le macrotipologie, che ben il 68 per cento arrivano dalle forze dell’ordine o su propria iniziativa o su sollecitazione proprio delle madri che si rivolgono alle forze dell’ordine.Significativo anche il ruolo di recettori dei servizi sociali, con il 18 per cento delle segnalazioni inviate, e della scuola, con il 10 per cento delle segnalazioni; mentre risulta del tutto residuale, purtroppo, il ruolo dei sanitari di base, come i pediatri, che pure hanno in carico i minori.Sappiamo dalle ricerche compiute negli ultimi anni, che la violenza contro le donne è endemica nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo.Le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o culturali e a tutti i ceti economici. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita.La violenza maschile sulle donne, che attraversa tutti i luoghi senza distinzione di età, classe sociale, cultura e religione, diventa così paradigma per misurare la condizione delle donne nella realtà e si traduce in una estesa, quanto strutturale, discriminazione del genere femminile che, da un minimo di esclusione a un massimo di soppressione fisica (nel caso del femminicidio), e con diverse forme, è presente ovunque nel mondo con stereotipi che permeano trasversalmente ogni essere umano.Diventa così la cartina di tornasole sulla relazione reale tra uomini e donne e rappresenta il terreno su cui ci muoviamo e in cui le donne fanno molta più fatica a vivere.I dirittiIn una società che si muove ancora in un orizzonte di potere e poteri maschili non è sufficiente, seppure efficace, parlare di diritti; occorre arrivare a condividere un nuovo orizzonte simbolico, quello che Simone Weil indica come “vera giustizia”.La realtà è fatta di carne e ossa di quelle donne che, con molta fatica, hanno il coraggio di denunciare un uomo violento, che magari hanno in casa e che è anche il padre dei loro figli, da cui dipendono anche economicamente e che si alzano e reagiscono, a rischio della propria vita, in un contesto che non sempre le sostiene, ad iniziare dagli ambiti istituzionali.Il ruolo del tribunale per i minorenni risulta fondamentale di fronte all’imponenza del fenomeno, in particolare quando vi sono minori coinvolti e che assistono indifesi.Serve investire in un sistema interconnesso di competenze che occupa diversi ambiti giudiziari - oltre al tribunale per i minorenni, la procura e il tribunale penale e civile - ed è rintracciabile lungo un continuum di ambiti specialistici di tipo pedagogico, educativo, psicologico, psichiatrico e sociale. In tal senso trovo encomiabile il protocollo d’intesa sottoscritto tra queste autorità giudiziarie nel Distretto di Trento.La riproduzioneMa ciò che maggiormente preoccupa è quanto si rileva nelle nostre aule d’udienza, ossia un meccanismo di riproduzione nonché un adattamento negativo, all’interno della sfera adolescenziale, della violenza di genere che abbiamo visto declinata per gli adulti.È noto come l’adolescenza si caratterizzi spesso con la volontà di trasgredire, di distruggere per poi ricostruire, di entrare in conflitto con il mondo intero.Molti ragazzi di fronte a difficoltà familiari, scolastiche, sociali o psicologiche, percepiscono la società come ostile e si difendono con l’aggressività. Il fenomeno della violenza tra giovani si inserisce in questa realtà e sembra essere in preoccupante crescita in Italia, come dimostrano le cronache recenti.Oggi per descrivere la violenza all’interno delle relazioni di coppia tra gli adolescenti si parla anche di un fenomeno relativamente nuovo, la Teen Dating Violence. Questo tipo di violenza si manifesta, oltre che con aggressioni fisiche, attraverso le nuove tecnologie, ormai medium principale di comunicazione tra i giovani.Secondo un’indagine di Telefono Azzurro e Doxa Kids con più di 1500 adolescenti, il 10 per cento degli intervistati ha dichiarato di conoscere qualcuno/a che ha ricevuto minacce dal partner di postare in rete foto o video privati se non avesse fatto ciò che gli/le veniva chiesto.E non stupisce che, secondo sondaggi ISTAT sulla portata del fenomeno violenza di genere, 5 ragazzi maschi su 10 abbiano affermato di non trovare strano in alcune occasioni (il tradimento per esempio) di alzare le mani sulle fidanzate. Oppure che per due ragazze su cinque la sberla sia vista come una delle modalità dell’amore. Questo atteggiamento è difficile da sradicare nei nostri ragazzi se l’hanno notato in casa o ascoltato in brani musicali o visto in tv. I giovani ricevono messaggi su come comportarsi dagli adulti presenti nelle loro vite, dai compagni, dai media. E spesso questi messaggi sembrano suggerire che la violenza all’interno della coppia sia una cosa normale. Una delle cause dell’aggressività e della violenza di genere tra gli adolescenti, secondo gli studiosi, sembra quindi essere l’assenza di modelli o meglio, la presenza di modelli negativi nella società e in famiglia. I ragazzi hanno invece bisogno di adulti credibili in cui identificarsi. L’identificazione è un elemento essenziale per la formazione della personalità. i fattori di rischioAbbiamo constatato la ricorrenza di fattori di rischio che predispongono alla violenza di coppia che aumentano se i ragazzi fanno uso di droghe o sostanze illegali; se hanno una sessualità precoce e più partner e, soprattutto se sono stati testimoni di violenza in famiglia.I sintomi vanno dall’ansia alla depressione, a comportamenti devianti come uso di alcool e droghe e/o comportamenti antisociali fino ad arrivare al suicidio.Parlando in prima persona come padre di due meravigliose ragazze e come giudice, credo che ognuno abbia un compito che riguarda il proprio genere. Agli uomini degni di questo nome non appartiene essere femministi, ma sta a loro la gestione e soprattutto la sanzione, prima di tutto pubblica e sociale, dei propri simili violenti: devono uscire dal silenzio che li rende complici e capire che anche non prendere posizione è una scelta, che ha delle conseguenze e mantiene intatto il problema. Il modello violento patriarcale è un sistema prevaricante che schiaccia anche gli uomini, ma solo quando gli uomini accetteranno di ammetterlo pubblicamente sarà possibile fare le dovute distinzioni fra complici e vittime, uomini o donne che siano. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiuseppe SpadaroPresidente del tribunale dei minori di Trento.

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 241Il Canale di Suez è rimasto bloccato per due ore

Morto Cormac McCarthy, autore di "Non è un paese per vecchi"

USA, resta chiusa nella cella frigorifera e muore congelata: la famiglia chiede un milione di danniTragedia a Parigi, uomo barricato in casa con la figlia di 5 anni: la sgozza e poi si suicida

Terremoto a Panama, due scosse nella notte: l'allarme della Protezione civileGuerra in Ucraina: una nube radioattiva si muove verso l'Europa

Naufragio di migranti in Grecia: arrestati 9 presunti scafisti

La Corea del Nord non esclude una guerra nucleare: le provocazioni di Usa e SeulCapo Verde, donna si ammala in un resort di lusso e muore. Il marito: "Voglio la verità"

Ryan Reynold
Cade in un recinto e viene sbranato da 40 coccodrilliClimate change: Manhattan rischia di sprofondare come VeneziaRegno Unito, preside toglie cibi troppo grassi dalla mensa e i genitori degli studenti le sputano addosso

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. Russia, la smentita del Cremlino sulla 'svolta' dell'Ucraina al confineJohn Romita Sr. morto a 93 anni: il più grande disegnatore di supereroi MarvelTexas, Matador: tre persone sono morte a causa di un violento tornadoIndia, le testimonianze sull'incidente del treno: "Ho visto morti ovunque"

      1. avatarAmbattur, bambino di 8 anni gioca con i cavi della corrente e muoreProfessore Campanella

        California, youtuber fa schiantare volontariamente il suo aereo

  2. avatarCaldo record a Pechino: temperature fino a 41,1 gradi, scatta l'allerta arancioneBlackRock

    Tragedia a Parigi, uomo barricato in casa con la figlia di 5 anni: la sgozza e poi si suicidaBrasile, 36enne sepolta viva si risveglia dopo 10 ore trascorse nella bara: i dettagliNuova Caledonia, terremoto di magnitudo 7.7: l'allarme tsunamiDonald Trump incriminato a Miami, si è dichiarato non colpevole

  3. avatarGuerra in Ucraina, esplosione a Kiev: almeno due morti e quattro ferititrading a breve termine

    Germania, costringeva la figlia di 6 anni a filmarla mentre faceva sesso: condannataSparatoria sul lungomare di Hollywood: 9 feritiGuerra Ucraina, G7: "Mosca ritiri immediatamente le sue truppe"Egitto, crolla un palazzo di tredici piani ad Alessandria: l'ultimo piano non era regolare

Morto Cormac McCarthy, autore di "Non è un paese per vecchi"

Belgio, finge di essere morto e sconvolge i parenti arrivando al suo funerale in elicotteroAl sottomarino disperso per la visita al Titanic rimarrebbero solo 40 ore di ossigeno*