Policlinico: bambini maltrattati e denutriti salvati dal personaleSirolo, lite nel traffico degenera: 30enne uccide un giovane con un colpo di fiocinaMilano, 23enne aggredito per strada: è in coma
Grave incidente a Rocca Santa Maria, auto si ribalta sul tettuccio: un morto e un feritoUna croce sulla spiaggia di cutro segnala il luogo del tragico naufragio del febbraio 2023 - ,BlackRock Italia COMMENTA E CONDIVIDI Gli oltre 65 dispersi nel mare Jonio a 120 miglia dalle coste calabresi erano curdi, iraniani, iracheni, siriani. Fuggivano da guerre (chi parla più di cosa accade in Siria?), violenze, intolleranze, discriminazioni. Cercavano sicurezza, libertà, giustizia. Avrebbero avuto il diritto ad essere accolti: erano rifugiati, profughi. Come prevedono la Costituzione e varie leggi italiane ed europee. Morti quasi in coincidenza con la Giornata mondiale del rifugiato che si celebra il 20 giugno. Ora al massimo avranno il diritto ad essere sepolti. Magari senza un nome. Ma altri resteranno in mare per sempre. Un mare sempre più cimitero, “mare mortuum” lo ha definito papa Francesco.Come a Steccato di Cutro, poco più di un anno fa, dove a morire erano stati soprattutto afghani, in fuga dal regime antidemocratico e illiberale dei talebani. 94 cadaveri e decine di dispersi, presto dimenticati. Stragi di intere famiglie, decise a tagliare i ponti con la loro patria diventata invivibile, irrespirabile, senza l’aria pulita della libertà. Morte affogate, senza più aria, quando dopo giorni di navigazione già sentivano il fresco profumo della libertà. Stragi di bambini, 34 a Cutro e probabilmente 26 nella nuova ecatombe. Morti coi genitori che per loro cercavano un futuro di libertà. Speriamo che come invece accaduto per Cutro nessun politico accusi questi papà e mamme di aver provocato la morte dei figli. Come se cercare la libertà possa essere una colpa. Per la strage di Cutro è in corso il processo per individuare le responsabilità nel ritardo dei soccorsi. Per la nuova strage la procura di Locri ha già aperto un fascicolo. Vedremo. Certa è invece la responsabilità di chi ha bisogno dei morti per accorgersi di queste persone.Il governo rivendica i successi degli accordi con Tunisia e Libia che avrebbero dimezzato quest’anno gli sbarchi. Ma della rotta turca non si parla (Erdogan è meno “trattabile” e “collaborativo”?), così come non si menzionano gli oltre 25mila sbarcati in Calabria, in gran parte a Roccella Jonica, negli ultimi tre anni. Poi arriva la strage. E per qualche giorno “lo Stato si costerna, s’indigna, s’impegna poi getta la spugna con gran dignità” (De Andrè, cit.). E tornano al centro del discorso politico i miserabili, disperati subsahariani che partono da Libia e Tunisia su barchette precarie, vengono salvati – quando visti in tempo – dalla Guardia costiera e dalle Ong (che però poi pagano pegno). Oppure muoiono affogati o asfissiati, come due giorni fa, ammassati, schiacciati, sul fondo di una “carretta del mare” tra acqua, carburante ed escrementi. Migranti economici (quasi una colpa), li chiamano, vengono dai cosiddetti “Paesi sicuri” (ovviamente lo decidiamo noi se lo sono), destinati, secondo i piani del governo, ai ghetti in Albania e poi all’espulsione, passando per gli indegni Cpr. Così l’esecutivo di destra-centro, col sostegno europeo, pensa di aver risolto l’emergenza sbarchi (appena prorogata, anche se gli sbarchi calano... ).Ma poi un mare un po’ più mosso o un motore che scoppia rompono il “giocattolo” delle certezze: c’è altro, c’è ancora la rotta turca. Sì, quella di Cutro, quella della strage. Ed è ancora strage. Sempre sulle coste della Calabria, dimenticata anche in questo. Drammaticamente, assurdamente, colpevolmente uguale. Muoiono famiglie e bambini, un po’ meno neri o proprio bianchi, ma non meno disperati. Disposti a rischiare per respirare aria di libertà. Chiedevano aiuto e accoglienza e non li abbiamo ascoltati. Tra quanto li dimenticheremo? O proveremo a trovare per loro, ma anche per gli altri, percorsi sicuri, strade di libertà, di vita e non di morte? Lo urlano i morti di Cutro e quelli del mar Jonio. Lo urlano quei bambini che non cresceranno mai. Li ascolteremo finalmente?
Matteo Messina Denaro, le sue condizioni si aggravano: non potrà tornare in carcereStupro di gruppo a Palermo, un indagato scoppia in lacrime
Migranti, più di 6mila persone in gabbia: hotspot di Lampedusa al collasso
Torino, operai investiti e uccisi alla stazione di Brandizzo: chi sono le vittimeIncidente in A4, auto si ribalta e prende fuoco: cinque feriti
Incidente sulla A4, tamponamento tra auto e furgone in direzione Trieste: 3 feritiMilano, ennesima ciclista uccisa in bici: schiacciata da un camion in zona Porta Romana
Pesaro, 19enne dato per scomparso da domenica: la paura della famigliaFidanzata scopre i tradimenti, ma non rinuncia al viaggio insieme: «Lo lascio dopo le vacanze»
Roma, motociclista in coma dopo l'incendente col bus: si cercano testimoni per ricostruire la dinamicaL'Aquila, orsa Amarena uccisa da un uomo armato di fucile: individuato il sospettatoWest Nile Virus, segnalati due casi in provincia di LeccoIT Alert in Campania, Marche e Friuli: cosa è successo
Caserta, maestra picchiava bimbi: incastrata da una madre
Francesco Corsiglia alla ragazza molestata: "Non denunciarmi, sono già a processo col figlio di Grillo"
Caivano, nella notte spari all'impazzata sulle forze dell'ordine: "Sfida allo Stato"Omicidio di Sirolo, parla il fratello della vittima: "È morto tra le mie braccia"Stupro di Palermo, due donne sono andate in soccorso della ragazzaPapa Francesco e la difficoltà di viaggiare
Omicidio di Sirolo, parla il fratello della vittima: "È morto tra le mie braccia"Allarme serpente a Roma: puara all'ospedale San CamilloFemminicidio di Marsala: mercoledì i funerali di Marisa LeoSparatoria nel McDonald’s a Roma Tiburtina, arrestato l’aggressore