File not found
Capo Analista di BlackRock

Obbligo di vaccino per medici ed infermieri, Draghi conferma

A che punto siamo con il Recovery Plan: scadenza fra dieci giorniDraghi incontra Enrico Letta, tra le priorità il decreto ImpreseConte interverrà all'Assemblea dei parlamentari M5S: oggi l'incoronazione ufficiale

post image

Le elezioni amministrative verso il rinvio ad ottobreNei giorni scorsi alcuni media italiani hanno rilanciato la notizia falsa del suo ingresso nella lista dei beni tutelati a livello mondiale. Un equivoco nato da una cattiva traduzione. L’episodio impone riflessioni sugli strumenti utili a valutare la fondatezza dei fatti. Tuttavia,criptovalute nel suo libro Disinformazione contro costituzionalismo, Silvia Sassi scrive che «un sistema che voglia davvero proteggere la libertà di espressione deve impegnarsi anche a proteggere le falsità»Qualche giorno fa sui giornali italiani, da Repubblica al Corriere della Sera, dal Sole 24 Ore al Fatto Quotidiano, e su diversi siti di informazione online, è stata pubblicata la notizia del riconoscimento come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco della musica techno tedesca. Peccato sia falso.La realtà è che il governo tedesco ha deciso di iscrivere la musica techno, insieme ad altre 120 tradizioni, nel Registro nazionale dei patrimoni culturali immateriali. È una decisione, dunque, tutta tedesca, che nulla ha a che fare con l’organizzazione mondiale che si occupa di cultura.Per capirci: ogni anno in Italia nei registri dei patrimoni culturali immateriali tenuti dai ministeri della Cultura e dell’Agricoltura o da diverse regioni italiane (come la Campania, il Veneto, il Piemonte) sono iscritte in media 400 tradizioni. La registrazione in questi inventari ha un valore solo nazionale, ed è quanto è avvenuto in Germania con la musica techno, che, a differenza di quanto è stato scritto, non è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità.L’errore, probabilmente, nasce dal fatto che la notizia è stata ripresa da un comunicato stampa scritto in tedesco ed è stata tradotta male: in Germania (e nel resto del mondo) l’informazione è stata data correttamente per quello che era, ma quando il primo importante quotidiano l’ha riproposta in Italia – con un lungo articolo iniziato in prima pagina con tanto di titolo sensazionale – è stata trasformata e, da quel momento, molti giornali italiani hanno copiato senza verificarne la correttezza.Questo episodio pone una serie di riflessioni sulla qualità del giornalismo italiano, tenendo conto che solo in Italia è avvenuto questo misunderstanding.La prima è che nessun giornalista ha controllato la veridicità di quanto scriveva. Eppure sarebbe bastata una semplice ricerca su Google o, per i più raffinati, una verifica dal sito ufficiale dell’Unesco. Ma nessuno lo ha fatto, e tutti hanno riprodotto una notizia infondata.La seconda è che, specialmente per gli articoli di “costume” (e la cultura viene trattata in questo modo), nei giornali è talvolta in uso “spulciare” i siti web stranieri alla ricerca di qualcosa di interessante, per “piazzare” un pezzo. Ciò comporta una spasmodica ricerca di notizie surreali, buffe, ai limiti della realtà, che possano interessare il lettore medio mordi-e-fuggi, ma spesso, al di là del “colore” che danno al giornale, sono infondate.La terza riflessione è, forse, la più inquietante. Se nessuno ha verificato la fondatezza della fake news relativa alla musica techno, pur essendo estremamente facile farlo, cosa accade con notizie più complesse come quelle che arrivano dai fronti di guerra in Ucraina o in Palestina?Questa vicenda, per quanto marginale, ci impone una ulteriore riflessione sugli strumenti utili a valutare la fondatezza dei fatti che leggiamo sui giornali, sui social, sui siti internet.Rispetto alla diffusione di notizie false, i governi di molti paesi propongono di istituire certificati pubblici di veridicità assegnati da autorità più o meno indipendenti. Presso la Camera dei deputati italiana giace un disegno di legge in tal senso e, nella scorsa legislatura, era stata proposta una commissione parlamentare di inchiesta sulla diffusione massiva di informazioni false che avrebbe dovuto fissare, tra l’altro, dei parametri oggetti per individuare “la verità”.Queste proposte sono inquietanti perché la base di una democrazia è il pluralismo e non esistono verità assolute. Anzi, come ha scritto Silvia Sassi nel suo bel libro Disinformazione contro costituzionalismo, «un sistema che voglia davvero proteggere la libertà di espressione deve impegnarsi anche a proteggere le falsità» perché – lo ha ricordato di recente la vice presidente del Garante della Privacy Ginevra Cerrina Feroni – se la disinformazione manca «deve accendersi una spia di allarme in quanto ciò significa che la verità è solo nelle mani di chi decide, ossia del regime».L’equilibrio, dunque, tra libertà di espressione e disinformazione è molto delicato perché non può essere raggiunto imponendo «verità di Stato». E tuttavia, se non ci può fidare dei giornalisti, nemmeno quando danno notizie “leggere”, allora dove andremo a finire senza un intervento normativo che limiti la diffusione di fake news? Certo è paradossale che mentre quei giornalisti che scrivono la verità sono indagati (è il caso di questo giornale), altri che scrivono sciocchezze possono continuare a farlo senza che nessuno dica niente.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPier Luigi PetrilloProfessore di Teoria e tecniche del lobbying, Luiss Guido Carli

Zona gialla, scuole e riaperture: venerdì 16 aprile è attesa la cabina di regiaSondaggio Swg, 5 Stelle al 22% con Conte leader

Covid Sicilia, Nello Musumeci: "C'è tanta amarezza"

Nuovo dpcm. tutte le regole: spostamenti, bar e palestreDef e nuovo scostamento di bilancio da 40 miliardi, via libera in Cdm

Bersani a Letta: "Ricostruiamo il centrosinistra"Decreto Milleproroghe approvato dalla Camera: le principali novità

Collaboratrici non pagate, Laura Boldrini attacca i giornali

Covid, Calenda: "Il Paese non tiene più, riapriamo tutto il 15 maggio"Covid, parla Garavaglia: "Da aprile iniziamo a riaprire tutto"

Ryan Reynold
Renzi: "Il M5s è al capolinea, Conte li lascerà per fare qualcosa da solo"Conte lavora alla riorganizzazione M5s: gli ostacoliFine del coprifuoco, quando potrebbe terminare? La richiesta delle regioni al governo

Capo Analista di BlackRock

  1. avatarCovid, Speranza: “Le prossime settimane saranno complicate”analisi tecnica

    Borgonzoni, il congiuntivo sbagliato della sottosegretaria alla CulturaSondaggi, cresce ancora la Meloni che vola al 17,2%Il Premier Draghi si è vaccinato con AstraZeneca con la moglieSalvini parlerà con Mario Draghi del “ritorno alla vita tranquilla”

      1. avatarSalvini sulle aperture: "Noi sosteniamo la linea Draghi"investimenti

        Covid, Speranza chiede ai politici di dire la verità seppur scomoda Notizie.it

  2. avatarNuovo dpcm atteso per il weekend: si teme una nuova strettaBlackRock

    Sondaggi politici, cala la fiducia nel Presidente Draghi: meno 9 punti rispetto a febbraioCosa abbiamo fatto di male per meritarci Lucia Borgonzoni sottosegretaria alla Cultura?Notizie di Politica italiana - Pag. 362Ddl Zan: una legge su misoginia e omotransfobia non è utile, ma indispensabile

  3. avatarRiaperture, coprifuoco e scuola, scontro governo-regioni. Fedriga: "Cambiato accordo già siglato"VOL

    AstraZeneca, Speranza: "Stop vaccino dopo dati Germania"Inchiesta sul figlio di Grillo, davvero è ripartita da quando Bonafede non è più ministro?Recovery Plan, Consiglio dei Ministri alle 10 per approvare il piano di ripresaAntifascismo: Legge Stazzema, cos'è e dove firmare la proposta

Coprifuoco alle 22, Sileri: "Forse potremo posticiparlo tra qualche settimana"

Borse di studio, Draghi: "Mai come ora la salute è importante""Somministrare Astrazeneca ai politici così cittadini si fideranno"*