Napoli: protesta contro la Nato, scontri tra manifestanti e poliziaGaeta, grave soldatessa USA caduta da un balconeBnl, anomalie sui conti correnti: addebiti multipli e altri problemi
Capua: incidente mortale per il rapper Dirtygun, comunità in luttoLa politica a favore dei migranti premia gli amministratori locali - Fotogramma COMMENTA E CONDIVIDI «Accogliere bene gli immigrati ha inciso positivamente sul voto». Commenta così l’esito elettorale Vittorio Zito,MACD confermato sindaco di Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria (centrosinistra), col 90,54% (55,46 nel 2019). Anni di vero boom di sbarchi, circa 14mila tra 2022 e oggi. Tutti affrontati dal comune della Locride con efficienza e umanità, senza polemiche o tensioni. Ma da soli. «La struttura di accoglienza nel porto è ora adeguata, ma manca ancora un ente gestore. Ora darò un termine al governo per decidere». Ancora meglio di Zito è andato Antonio Matarelli, rieletto sindaco di Mesagne, nel Brindisino, col 95,57% dei voti, il doppio del 2019. Allora con liste civiche, ora con un “campo largo”. Terra di Sacra corona unita, ha avuto un profondo riscatto. Scelte apprezzate dai cittadini. Sempre in Puglia, ma in provincia di Foggia, spicca il risultato a Manfredonia, sciolto per condizionamento mafioso nel 2019, tornato al voto nel 2021 e sciolto dopo appena 22 mesi per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri. Due giorni prima del voto l’arcivescovo Franco Moscone aveva lanciato un appello. «Non andare a votare è una resa alle mafie che continueranno a comprare voti». Appello ascoltato, con il 60% di votanti. E risultato quasi raggiunto da Domenico La Marca, candidato del centrosinistra, col 46,64%, davanti a Ugo Galli, centrodestra (25,76) e Antonio Tasso, M5s (17,72). La Marca, espressione del mondo associativo, è impegnato al fianco degli immigrati. Ma anche per lui questo non è stato un handicap. Molto diverso il risultato in un altro comune pugliese tornato al voto dopo il commissariamento per mafia. Si tratta di Trinitapoli, provincia Bat, sciolto nel 2022. Tra i candidati l’ex sindaco Emanuele Losapio e il suo predecessore Francesco Di Feo, nella cui giunta Losapio era assessore. Entrambi di centrodestra. Una continuità, sottolineata nel decreto di scioglimento. A vincere Di Feo col 36%, precedendo la candidata del centrosinistra Anna Maria Tarantino (34,2%) e Losapio col 29,8. Il 31 ottobre 2023 la Corte d’appello aveva dichiarato incandidabile Losapio e più recentemente è stata la Commissione Antimafia a confermarlo. Ora toccherà alla Cassazione decidere. Incredibile vicenda, quasi un autogol, a Casal di Principe, un tempo regno del clan dei “casalesi”. Per dieci anni, dopo lo scioglimento per camorra nel 2012, è stato sindaco Renato Natale, medico degli immigrati, tra i protagonisti del riscatto di questa terra, riconosciuto dal presidente Mattarella in visita il 21 marzo 2023. Ma alle elezioni la maggioranza è arrivata divisa, con ben tre candidati, tra ex assessori e ex consiglieri. Così alla fine al ballottaggio andranno Antonio Corvino e Elisabetta Corvino, espressione del centrodestra. «Provo tanta amarezza – si sfoga Natale -. È stato un mio fallimento perché non sono stato capace di preparare una continuità». A preoccupare sono stati anche due gravi fatti, accaduti due giorni prima del voto: una “stesa” a colpi di mitraglietta nella piazza della città e decine di colpi contro il portone della casa di Francesco Schiavone “Sandokan”, il boss dei “casalesi”, da poco collaboratore di giustizia. E un voto a sorpresa è arrivato anche a Corleone, la città di Riina e Provenzano, ma anche di una concreta resistenza antimafia. Tra gli artefici anche gli ex sindaci Pippo Cipriani (sinistra), tra i protagonisti della “primavera siciliana” degli anni ’90, e Nicolò Nicolosi (destra), eletto nel 2002 e poi nel 2018 dopo lo scioglimento per mafia. Entrambi erano candidati, ma ha vinto col 42,38% Walter Rà, sostenuto da Fdi, Fi e Dc di Cuffaro. Toccherà a lui, ricorda Nicolosi, gestire i 50 milioni del Pnrr. Invece si è ricandidato ed è stato rieletto col 58,86% Alessandro Giovinazzo (lista di centro), sindaco di Rizziconi, paese di violentissima ‘ndrangheta (quattro cittadini sono sotto scorta), ma anche di processi di cambiamento. “I cittadini ci hanno detto in modo chiaro di andare avanti”, commenta Giovinazzo. Così come a Castellammare di Stabia (Napoli), dove dopo lo scioglimento per camorra di una giunta di destra nel 2022, è risultato eletto col 65,7% Luigi Vicinanza, alla testa di coalizione dal “campo larghissimo”.
Arrestato ex poliziotto: molestava e picchiava la moglieIncidente a Termeno, bus di linea finisce contro un muro: cinque feriti
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 73
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 91Previsioni meteo, allerta gialla in otto regioni
Incidente sull'A1, camion va a fuoco: traffico in tiltSciopero mezzi 11 aprile: orari e fasce di garanzia
Milano: violento temporale, danni in cittàPaura nel Lecchese, bambino cade dal terzo piano: salvato da un'aiuola
Il solaio di una casa diroccata crolla uccidendo due ragazziniGravissimo incidente stradale, morti due carabinieriMessina, 84enne aggredito davanti al nipotino di 7 anniRoè Volciano, uomo morto in casa: trovato dai vicini
Attacco con il machete a Torino, fermato 23enne
Bimba ustionata durante barbecue di Pasquetta: le sue condizioni
Pisa, dipendente decide di cambiare sesso e il datore di lavoro la licenziaLuxottica, da Aprile settimana corta per 600 dipendentiLiliana Resinovich, Sterpin: "Convinto il marito sapesse di noi"Paura ad alta quota, aereo perde copertura del motore: costretto ad atterraggio di emergenza
Università, Italia tra le migliori secondo UeIncidente per il presidente della Federbasket PetrucciNapoli, incidente in scooter: morto ragazzo di 25 anniBergamo, monastero chiude dopo 751 anni