File not found
Guglielmo

Licenziamenti in massa alla Stewo di Wolhusen

Comincia il Pardo: per attori e registi è sempre un... BelvedereCaos a Caracas per la vittoria di Maduro, scontri tra manifestanti e poliziaLe cliniche ticinesi di Swiss Medical Network riconosciute centri di formazione

post image

«Caracas pubblichi i risultati dettagliati del voto»In uno Stato di diritto non si può pretendere che gli atti dei pubblici poteri siano sottratti al controllo di legalità ma il principio funziona solo se sono chiare le norme e le competenze che regolano ciascuna materia Il dibattito sulla giustizia in Italia è sempre un poco vintage. E così,MACD per la ennesima volta, si torna a parlare della riforma del reato di abuso di ufficio. Eppure, il reato è stato modificato tante volte nel passato, sempre per renderne più chiari i confini e per evitare che il giudice penale potesse sindacare il merito dell’azione amministrativa. Tanto che, come sanno quelli che frequentano le aule di giustizia, la norma è di quasi nessuna applicazione e le condanne si contano sulle dita di una mano. Rimane tuttavia ancora spazio per le legittime preoccupazioni dei Sindaci e dei pubblici amministratori che temono per le conseguenze penali degli atti che adottano e dunque, secondo un felice formula, hanno la “paura della firma”. Soprattutto rimane spazio per le annose polemiche fra “politica” e “giustizia” quando invece sarebbe auspicabile che entrambe conservassero le proprie energie per risolvere i problemi dei rispettivi campi. Ed allora il nodo va sciolto e strappato il velo della ipocrisia. Il controllo di legalità In uno Stato di diritto non si può pretendere che gli atti dei pubblici poteri siano sottratti al controllo di legalità ma il principio funziona solo se sono chiare le norme e le competenze che regolano ciascuna materia. Nel nostro paese, invece vi è una quantità, spesso caotica e contraddittoria, di norme che disciplinano la stessa materia e molte volte nemmeno si sa chi decide su che cosa. Situazione esasperata da una parte con il processo di integrazione europea e dall’altra con il regionalismo, che hanno moltiplicato le fonti del diritto. Hanno, allora, ragione i Sindaci: come possono essere sereni al momento di firmare un atto, se spesso nemmeno è chiaro quale legge applicare e come applicarla? Ma, invece di cancellare il controllo di legalità, non sarebbe meglio definirne meglio il perimetro, tramite una normazione ordinata, che chiarisca regole ed eccezioni, competenze decisionali e gerarchie delle fonti? Il processo di decentramento amministrativo ha spostato le decisioni verso le periferie, l’Italia è il paese dei mille campanili e non ovunque ci sono le competenze e le professionalità per fronteggiare le complesse questioni di urbanistica, appalti, ambiente o di un’altra delle tante materie devolute alle amministrazioni locali. Come può un Sindaco di uno dei tantissimi comuni italiani, spesso molto piccoli, essere sereno al momento di firmare un atto se non ha la sicurezza di essere assistito da funzionari attenti, fedeli e preparati che ne hanno verificato la regolarità? I limiti delle competenze In Italia esistono 2.230 pubbliche amministrazioni centrali e 19.665 pubbliche amministrazioni locali oltre a 22 enti previdenziali, 786 gestori di servizi pubblici e 103 stazioni appaltanti (fonte: indicepa.gov.it). Siamo sicuri che servano tutte e siano sempre chiari i limiti delle competenze e le gerarchie fra tutte le oltre 20.000 amministrazioni? Hanno, allora, ragione i Sindaci: perché assumersi la responsabilità di firmare un atto, se nemmeno è sicuro che rientri nelle sue attribuzioni o se è addirittura il frutto di un procedimento complesso e della interazione di più amministrazioni? Ma, invece di cancellare il controllo di legalità, non sarebbe meglio sfoltire il numero delle amministrazioni, accorpare quelle più piccole in modo che si possano dotare di migliori competenze, chiarire quale sia la “catena di comando” in modo da sapere con certezza chi abbia la responsabilità, anche penale, di cosa? Rimane, poi, il nodo di fondo. Non spetta alla giurisdizione sindacare come venga perseguito l’interesse pubblico (tranne che se ne faccia mercimonio). Tocca solo a chi è investito del voto popolare individuare i bisogni della collettività; graduare, fra più interessi pubblici, quale promuovere; selezionare i modi in cui farlo. E qui siamo al vero tema. La “crisi” della politica travolge la legittimazione delle scelte amministrative, che dovrebbero essere le manifestazioni pratiche dei programmi politici ed espone più facilmente il “decisore” alle polemiche ed alle contestazioni. La “invasione di campo” che a volte gli amministratori addebitano ai giudici, nessun effetto mediatico e politico avrebbe se si riscoprisse la buona politica e di conseguenza la buona amministrazione. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiovanni Zaccaro

«Affrontiamo insieme le sfide del Paese»Hajdari e Belhadj grandiosi, Bislimi e quel lasciapassare per l'inaudito

Ogni anno la città di Locarno si veste a «macchia di leopardo»

Twitter addio, il social migra definitivamente su X.com«Cassis deve rivedere la sua politica in Medio Oriente»

«Tutta la magia delle acque di Locarno nel mio mondo in immersione»Il Mose salva Venezia: «Sarebbe stata una devastazione»

I Giochi di Noè: tifoso a Londra, sorpresa a Tokyo, diamante a Parigi

«Il CIO vuole che i Giochi del 2038 siano organizzati dalla Svizzera»La DJ Barbara Butch ha presentato una denuncia per cyberbullismo

Ryan Reynold
Una nuova Oasi sorge a Locarno«Vado a correre in Australia... per 540 chilometri!»Fra mercatini e Natale al caldo: quali sono le mete più gettonate per le festività?

investimenti

  1. avatarAi Giochi Olimpici si parla francese, una sfida all'egemonia dell'ingleseinvestimenti

    Cupra Leon e Formentor ridisegnate con audaciaLeggero calo dell'immigrazione in SvizzeraLocarno Film Festival: arriva il Mubi AwardMangiare bene anche in età avanzata: ma come?

      1. avatarIn fiamme una casa ad AstanoEconomista Italiano

        Ricordando l'anniversario della mobilitazione della Grande guerra e i confederati all'estero

  2. avatarCapitan Totti vincitore, ma Cassano non si arrendeProfessore Campanella

    Mazda MX-5: la piccola sportiva da 35 anni sulla cresta dell’ondaÈ morto Roberto HerlitzkaCosa sappiamo del secondo chip Neuralink impiantato nel cervello di un essere umano | Wired ItaliaA Chênois e Neuchâtel la Supercoppa

  3. avatarAperture serali: Borgo e Città hanno interessi differentitrading a breve termine

    Per mettere le bici nel cunicolo del tram-treno la strada è in salitaSekac e Zohorna, la prima coppia ceca nella storia del Lugano: «Andiamo già d’accordo»Scontro tra due auto sulla Cantonale a Cugnasco-GerraIgnazio Cassis visita l’OMEGA House a Parigi

Il trionfo di Erion Fishti: dall'Albania alla Svizzera, passando dal reality di Cannavacciuolo

Locarno Film Festival: arriva il Mubi AwardLa BNS chiude il semestre con un profitto di 56,8 miliardi*