Filippo Turetta, parla un'amica: "Era in lista d'attesa per lo psicologo"Filippo Turetta, l’ultima notte in Germania e il trasferimento a carcere di VeronaNapoli, fidanzati picchiati e rapinati in auto: le condizioni del ragazzo
Monza, donna sequestrata e picchiata per debitiDall'"attimino" a "iconico",-Capo Analista di BlackRock da "resilienza" a "lovvare": meglio essere boomer che violentare il lessico Nel sogno della lingua italiana si stanno facendo strada una serie di incubi sempre più persistenti: i virus lessicali, potenti e dilaganti nei social, tra i titolisti dei quotidiani e nel parlato. Oggi tutto è "iconico", si esce a "drinkare" e per trovare un lavoro servono anche le "soft skills": non è più il tempo degli andeghée (detto alla milanese)... All’inizio ci fu l’attimino, in apparenza velocissimo a fuggire, ma in realtà persistente e fastidioso come una zanzara tigre. Svanito per sempre l’attimo, a cui Faust chiedeva di arrestarsi per contemplarne la bellezza, l’attimino ha preso potere ovunque come la cimice asiatica, imperando in molte e abusate espressioni. Un attimino di pazienza, un attimino e arrivo, basta un attimino, ho un attimino di ritardo, mi aspetti un attimino? La parolina magica ci sfarfalla sulla testa pronta a colpire, ferendo una volta ancora il nostro maltrattato lessico, già vittima delle invasioni straniere di vocaboli oscuri, buttati lì perché fa fine, mentre l’equivalente italiano, oltre a suonar meglio, esplicherebbe facilmente il concetto. I vecchietti come me ricordano un altro incubo, un’allocuzione cara a burocrati e politici di fila, che pervase gli anni delle convergenze parallele e di altre astruserie pronte a deflorarci come il leggendario ombrello di Altan: «Nella misura in cui». Già in quell’«in cui» c’è un che di sodomitico, la volontà di entrare dove non si può o non si vuole, mentre la «misura» smuove un’auretta shakespeariana che da commedia però muta in tragedia. Quella dei nostri orecchi, costretti già a gerghi incomprensibili come il burocratese, che ruba a piene mani dall’inglese sparando nefandezze come forwardare, conference call, soft skill, per non parlare delle nostre povere diapositive, ormai diventate slide nei briefing che il capo organizza “asap”, ovvero as soon as possible. Naturalmente, h24. Con l’orribile estensione di "20 24" per definire l’anno in corso, perché dire duemilaventiquattro richiede troppo tempo nell’epoca del tutto e subito.Sono pronto poi a vestire con pece e piume chiunque mi dica di non «spoilerare» il suo romanzo, racconto, raccolta poetica o documentario, quindi di non “spogliarlo” dei suoi segreti, perché ho ancora in mente l’alettone che le automobili sportive montavano nella parte posteriore della carrozzeria per aumentarne la stabilità. Un altro incubo ormai persistente nel gergo parlato, tra i giornalisti radiofonici e gli intellettuali veri o presunti, è la gramignesca resilienza, venuta su dal nulla qualche anno fa, dopo essere stata in sonno come i vermi siberiani, risvegliati dopo millenni dallo scioglimento del permafrost. Tutti dobbiamo essere resilienti, assorbire gli urti senza vacillare, che diamine! Del resto l’ombrello è sempre lì, in agguato, se non saremo resilienti al punto giusto colpirà, come l’“uccello padulo” nella parodia della “Canzone dei sommergibili” dei mai dimenticati Disegni & Caviglia. Ma attenzione, se la resilienza si sfilaccia, c’è sempre il “kintsugi”, che può restaurare la nostra anima come i giapponesi fanno con i cocci dei vasi rotti. Ma l’ultimo dei virus lessicali, potente e subdolo, dilagante nei social, tra i titolisti dei quotidiani e nella lingua parlata, fatale come lo zucchero nascosto nei ragù, è il termine “icònico”, che oggi comprende oggetti, fotografie, perfino libri, quadri, gioielli, Trump con benda all’orecchio sanguinante come già Van Gogh, e tutto ciò che qualche imbecille giudica adatto a diventare un simbolo nell’era dell’effimero. Nella nostra epoca di individui singoli e dispersi, ognuno somiglia a sé stesso diventando icònico suo malgrado. Sono costretto poi a battere in ritirata, vittima dell’età, di fronte a ciò che gli adolescenti inventano per comunicare tra loro, parole che nemmeno l’argot più oscuro può mettere in campo per rivaleggiare. Ecco allora mostriciattoli come drinkare, lovvare (abominio che deriva da to love) googlare, ovvero fare una ricerca su Google, boscare, se uno manca un appuntamento, cose che rendono pezzi d’antiquariato altri neologismi come postare, taggare, linkare, sclerare o clannare (introdurre un nuovo adepto in un clan, chissà se Celentano già lo pensava...). Del resto sono o non sono un boomer? Un relitto del passato, figlio della grande illusione dei Sessanta, quando il Caballero misterioso invitava Carmencita a chiudere il gas e a venir via, e il Super Tele si bucava regolarmente sulle spine delle rose del giardino. Non si drinkava, al massimo un ghiacciolo da 25 lire, e potevamo togliere “cletta” dalla bici. Ma preferisco essere un andeghée, che il Cherubini buonanima, nel suo “Vocabolario milanese italiano”, definiva come «uno che va all’antica», ohimè senza alcuna che mi «lovva» o «svalvoli» per me, ma certo di non essere ancora icònico, nella misura in cui l’attimino non diventi fatale. Mario Chiodetti
Sciopero dei treni 30 novembre: cosa sapereLa Russa, interrogato il figlio Leonardo Apache: "Il rapporto è stato consenziente"
Censis: "Nel 2050 4,5 milioni di italiani in meno e sempre meno figli"
Truffa dei finti carabinieri a Catanzaro: minorenne convinta a svuotare la cassaforteMartina Mucci, la ragazza aggredita a Prato su Giulia Cecchettin: "Un colpo sapere del suo omicidio"
UNESCO: "Canto lirico italiano patrimonio immateriale dell'umanità"Tentano di far ritrattare denuncia per abusi sessuali: quattro arresti
Morta Rossana Parigi: un'icona della musica italianaMilano, arrestato marito violento: voleva entrare con la forza a casa dell'ex moglie
Mantova, frontale tra auto camion: morto il giovane Lorenzo RadaelliGessica Notaro presto operata: tornerà a vedere dall'occhio sinistroOmicidio Rossella Cominotti: oggi la convalida dell'arresto del maritoTruffa al distributore di benzina: bancomat clonato tramite un dispositivo
Bologna, auto contro palo: morto Valter Venieri
Femminicidio di Andria, la vittima prima di morire: "Mio marito mi maltratta"
Funerale Giulia Cecchettin, la lettera della sorella Elena: “Sei il mio angelo custode”Previsioni meteo 30 novembre: in arrivo pioggia e neve in ItaliaViolenza sulle donne, le nuove direttive dei carabinieri: la circolareUNESCO: "Canto lirico italiano patrimonio immateriale dell'umanità"
Fratellini perdono padre e madre in pochi mesi: la raccolta fondi per aiutarliRagusa, travolge uno scooter e ferisce il conducente: si cerca il pirata della stradaTivoli, scoppia un incendio nell'ospedale: 3 morti e 150 evacuatiBrindisi, 49enne muore per diagnosi sbagliata: la denuncia dei famigliari